“La Russia usa i migranti per premere, la Nato è solidale con Helsinki” . È il j’accuse lanciato dal segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in occasione della conferenza stampa a Bruxelles che anticipa la riunione con i ministri degli Esteri dei Paesi Nato, prevista per il 28 novembre. Il segretario ha voluto precisare che è ancora presto per poter affermare che esista un vero e proprio piano di Mosca per l’invio dei migranti in Scandinavia, come in passato aveva fatto la Bielorussia con la Polonia, ma ha anche aggiunto: “Possiamo dire che è un esempio di come la Russia usi la migrazione come uno strumento, per tentare di mettere pressione su altri Paesi europei” .
Le accuse rivolte da Stoltenberg a Mosca, fanno eco a quanto dichiarato dal governo della Finlandia il 16 novembre, giorno in cui aveva denunciato l’incessante afflusso di immigrati clandestini che si riverserebbero da mesi nel suo territorio, passando dal confine con la Russia. Dato che la situazione era diventata insostenibile, le autorità finlandesi avevano annunciato, nella notte tra il 17 e il 18 novembre, la chiusura di quattro degli otto valichi – Vaalimaa, Nuijamaa, Imatra e Niirala – della frontiera terrestre con Mosca. Il primo ministro finlandese, Petteri Orpo, aveva usato delle parole di fuoco nei confronti del governo di Vladimir Putin, accusandolo di malizia perché, a suo avviso, starebbe favorendo l’esodo di migranti come miccia da accendere per acuire le tensioni nel Paese e, di conseguenza, destabilizzarlo.
Nel corso del suo intervento Stoltenberg ha voluto specificare che i vertici della Nato sono in stretto contatto con Helsinki e seguono con molta attenzione ciò che sta accadendo lungo la frontiera est. Il segretario generale ha dichiarato che da parte del governo finlandese non sono giunte richieste di maggior coinvolgimento dell’organizzazione e che è assolutamente all’altezza della situazione per poterla gestire al meglio, ribadendo l’appoggio incondizionato nei confronti di un Paese alleato.
Secondo diversi osservatori di geopolitica e anche per le autorità finniche, l’afflusso crescente di immigrati sarebbe una ritorsione da parte di Mosca verso la Finlandia per essere diventata, ad aprile scorso, il 31esimo Stato aderente al Patto Atlantico, mettendo fine ai buoni rapporti che erano sempre intercorsi sin dal 1948. Dopo la Seconda guerra mondiale, i russi e i finlandesi erano giunti alla stipula del Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza, contenente una clausola in base alla quale nessuno dei firmatari avrebbe aderito a una coalizione diretta contro l’altro.
Nel corso della conferenza, Stoltenberg ha auspicato che il processo di adesione della Svezia alla Nato si concluda quanto prima dato che il Paese scandinavo si è attenuto agli accordi: “La Svezia ha rispettato gli impegni, la Nato anche: ora è tempo che la Turchia e l’Ungheria accelerino il processo di ratifica”. Non poteva mancare il passaggio sull’Ucraina, in conflitto con la Russia dal 2021, che potrà aderire al Patto Atlantico a seguito dell’attuazione di alcune riforme: “Continueremo a sostenere Kiev nel suo percorso verso l’adesione alla Nato”