Continuano i rapidi cambi al vertice della Top ten. Questo è un segno di vitalità della classifica (era ora) ma avviene anche perché ormai il prodotto librario spesso è instant, cotto e mangiato, dura pochissimo. E questo è meno un bene. Al vertice questa settimana approda Selvaggia Lucarelli con un libro che dell’istantaneo ha tutte le caratteristiche. Il vaso di Pandoro. Ascesa e caduta dei Ferragnez (PaperFIRST) esplode in libreria con la bellezza di 17mila e settecentocinquantaquattro copie. La Lucarelli ha il fiuto di un predatore alfa della giungla mediatica per quei casi che si incuneano tra il gossip e il giornalismo. Quindi che si sbranasse i Ferragnez, un tempo signori di quella giungla, ora declassati a gazzelle in fuga era quasi ovvio. Anche che il risultato sia un successo immediato. Vedremo come carbura alla lunga distanza.
Prosegue invece la sua corsa con ottimo passo, l’avevamo previsto senza difficoltà, il fumettista Zerocalcare. Può piacere o non piacere, essere ideologicamente vicino o lontano, ma le sue graphic novel hanno un impianto narrativo sempre ben costruito, perfetto per toccare l’emotività dalla generazione X in giù. Quando muori resta a me (Bao Publishing) continua a marciare alla rispettabilissima quota di 14mila e settecentosettantotto copie. È molto probabile che continui a mantenere un buon ritmo. Come è probabile che continui bene la sua corsa Maurizio De Giovanni, che è terzo stabilmente con Pioggia per i Bastardi di Pizzofalcone (Einaudi). La serie dei bastardi è amatissima – per altro il titolo è stra azzeccato per una delle primavere più piovose di sempre – e lo zoccolo duro dei lettori sta rispondendo bene: anche questa settimana sono 8mila e cinquecentonovantacinque.
È scivolato decisamente più in basso Joël Dicker che con Un animale selvaggio (La Nave di Teseo) si assesta sul quinto posto e le 6mila e centottantuno copie. Ma ha già avuto una corsa lunga e venduto tantissimo. Per altro è un libro che sotto l’ombrellone può funzionare benissimo. A patto che si passi dall’ombrello all’ombrellone.