«Ma come? Abbiamo l’avvocato del popolo e lo rinchiudiamo in teatro come i radical chic del Pd?» Lo sfogo arriva da un deputato del M5s. Il tema è la campagna elettorale di Giuseppe Conte. Nei Cinque Stelle sono preoccupati di essere doppiati dal Pd e se la prendono con Rocco Casalino. È stato l’ex portavoce l’ispiratore del tour teatrale di Conte. Dopo Milano e Ancona, le prossime tappe de L’Italia che Conta saranno domani a Napoli e venerdì 31 maggio a Palermo. Per prenotare ci si può registrare tramite il sito internet del M5s. Come se fosse un vero e proprio spettacolo. C’è Conte in piedi con una cartellina, l’obiettivo è smontare «la narrazione del fantastico mondo di Giorgia». L’ingresso, ovviamente, è libero. Senza registrazione si può accedere fino al raggiungimento della capienza. È il «modello Fatto Quotidiano» e l’avvocato è il nuovo guru del grillismo a teatro. Come Andrea Scanzi, Marco Travaglio, Alessandro Di Battista. Casalino ha preso spunto dalle loro performance, ma la novità non scalda i cuori dei pentastellati in Parlamento. Vertici del M5s compresi. I teatri di Conte sono più frequentati rispetto a quelli di Beppe Grillo. Eppure non basta. I sondaggi languono e nel Movimento temono di non arrivare al 10%. Le perplessità arrivano fino ai piani alti del M5s: «Gli show teatrali vanno bene per Scanzi e Di Battista, non in campagna elettorale». Intanto Conte, tramite il fido Vito Crimi, ordina ai coordinatori regionali di dare priorità ai sette candidati «esterni» paracadutati nelle liste delle europee. Tra loro ci sono Carolina Morace e Pasquale Tridico. Negativo il feedback sulla campagna elettorale di Tridico al Sud.
Conte pensa al teatro, il suo pupillo rischia il flop.