Le manifestazioni per la Palestina sono spesso supportata da sigle politiche più o meno occulte. In piazza, insieme ai collettivi, agli anarchici e agli indipendenti, sfilano spesso compagini dichiaratamente comuniste come Potere al popolo, la Rete dei Comunisti e il Fronte della Gioventù comunista, solo per citarne alcuni. E spesso gli stessi collettivi e organizzazioni sono loro affiliati. Durante una recente manifestazione di quest’ultima sigla, svoltasi a Padova, alcuni figuri con il volto coperto integralmente dalla kefiah e dalla bandiera americana hanno dato fuoco alla bandiera della Nato, sventolando il vessillo del Paese mediorientale e quello del FGC.
Il video è stato ripreso da un gruppo Instagram orgogliosamente “maranza“, gestito da giovani di origine straniera che vivono nel nostro Paese e che, in base a ciò che pubblicano, poco amano l’Italia. Ci sono i video in cui vengono bruciati i manifesti elettorali di Meloni, quelli in cui le riviste che parlano del premier vengono (non metaforicamente) presi a calci. Riprendono anche ciò che avviene all’estero ma si concentrano sull’Italia e il loro nome richiama, volutamente, quello del Fronte popolare per la Liberazione della Palestina, che per l’Europa e gli Stati Uniti, oltre che per il Canada, è un’organizzazione terroristica.
Nel video del Fronte della Gioventù comunista pubblicato sul profilo dei “maranza” si leggono diversi messaggi ma sono soprattutto due ad attirare l’attenzione e a far scattare un campanello d’allarme, uno dei quali lasciato da un italiano ben noto negli ambienti dell’estrema sinistra. Nel lasciare un commento, questa persona scrive, in caratteri arabi: “Khaybar, Khaybar, Oh Ebrei! L’esercito di Maometto tornerà“. È uno slogan islamico che fa riferimento alla battaglia di Khaybar condotta da Maometto nell’omonima oasi dell’Arabia Saudita abitata ai tempi dagli ebrei, che vennero cacciati dai musulmani.
E questo slogan oggi viene spesso scandito durante le manifestazioni contro Israele, il che dà la misura dell’orientamento e del clima che si respira in quelle occasioni, nonostante le dichiarazioni secondo le quali i pro Palestina sarebbero pacifisti. Ma c’è di più, perché questo specifico slogan viene anche invocato durante gli attacchi terroristici islamici.
Al messaggio in questione, sulla pagina dei maranza, replica un ragazzo di origine straniera che, sempre con caratteri arabi, risponde: “La nazione tornerà unita perché è un ordine di Dio“.