Continua il conflitto nei cieli del Mar Rosso. Il portavoce degli Houthi Yahya Saree ha dichiarato che i ribelli yemeniti hanno abbattuto un drone MQ-9 Reaper degli Stati Uniti giovedì 16 maggio colpendolo con un missile terra-aria, mentre il velivolo stava compiendo “azioni ostili” nella provincia di Marib.
I terroristi sostenuti dall’Iran hanno diffuso in rete un video che, stando a quanto riferito da loro stessi, mostra il lancio del vettore durante la notte, unito a una clip in visione notturna che mostra la distruzione del Reaper. Si sente anche una voce modificata intonare il motto degli Houthi: “Dio è il più grande; morte all’America; morte a Israele; siano dannati gli ebrei; vittoria all’Islam”. Associated Press, che ha riportato la notizia, ha chiesto ulteriori dettagli all’esercito degli Stati Uniti che però non ha rilasciato alcun commento.
In passato, il gruppo ribelle ha fatto altre dichiarazioni che si sono rivelate fasulle, ma questo non sarebbe il primo caso di abbattimento di un drone Usa nei cieli dello Yemen. Da quando è scoppiata la guerra civile nel 2014, le forze armate americane ne hanno persi cinque. L’Iran, inoltre, ha fornito agli Houthi armi capaci di colpire a quote elevate. Nello specifico, gli MQ-9 sono in grado di raggiungere i 15 chilometri di altitudine e di operare per 24 ore prima di dover far ritorno alla base.
L’abbattimento del drone, se verificato, andrà ad inquadrarsi nella crisi scoppiata in concomitanza con il conflitto nella Striscia di Gaza. I ribelli yemeniti, infatti, hanno proclamato il loro sostegno alla causa palestinese e dato il via ad una serie di attacchi contro i vascelli mercantili nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Secondo la Us Maritime Administration, dal novembre scorso hanno effettuato 50 assalti utilizzando missili e droni, oltre ad affondare una nave e a sequestrarne un’altra. Ad oggi, le loro operazioni hanno causato due morti. L’ultimo attacco risale al dieci maggio, quando un commando di cinque o sei terroristi ha provato ad assalire un mercantile ma è stato respinto dalle guardie armate presenti a bordo.
Le azioni degli Houthi sono diminuite nelle ultime settimane grazie ad una serie di raid aerei contro le loro posizioni effettuati dalle forze angloamericane, ma hanno comunque determinato una riduzione del traffico marittimo nell’area, con il conseguente aumento dei costi della navigazione e dei beni trasportati. Molte compagnie hanno infatti scelto di deviare le rotte dei propri cargo verso il Capo di Buona Speranza.
Una decisione, questa, che ha allungato i tempi di trasporto.