Se ne parla troppo poco ma fa parte dei mali della nostra epoca con numeri importanti: il tumore allo stomaco colpisce ogni anno più o meno 15-16mila italiani che a causa degli iniziali sintomi poco riconoscibili scoprono in ritardo di essere colpiti da questa malattia. L’Associazione Vivere Senza Stomaco spiega infatti che soltanto nel 20% dei casi si arriva a una diagnosi precoce, nel restante 80% si scopre quando il tumore si è già diffuso.
Quali sono i sintomi
Se non preso in tempo, la sopravvivenza dopo cinque anni è ancora bassa e stimata nel 32% circa dei casi. “Solo un terzo dei pazienti è vivo dopo cinque anni dalla diagnosi”, ha affermato Carmine Pinto, direttore dell’Oncologia medica del Comprehensive Cancer Centre dell’Ausl-Ircss di Reggio Emilia -. Colpa soprattutto del fatto che si tratta di una neoplasia aggressiva che viene per lo più scoperta tardi, quando è già in uno stadio avanzato, perché solo allora inizia a manifestare i primi sintomi”. A tal proposito, per riconoscere un tumore allo stomaco i segnali iniziali variano da una perdita del peso senza cause evidenti a un dolore addominale persistente: massima attenzione anche a feci con presenza di sangue, nausea, mancanza di appetito, stanchezza e debolezza frequenti.
È difficile perchè questi sintomi spesso fanno parte anche di altre patologie (sono ad esempio anche sintomi dei Trigliceridi bassi)
Le categorie a rischio
Dovranno stare attenti anche coloro i quali presentano un’infezione cronica da Helicobacter pylori, batterio che può colonizzare la mucosa gastrica, ossia il rivestimento dello stomaco. Tra i fattori di rischio compaiono obesità e sovrappeso, chi si muove poco, chi fuma e chi ha un’alimentazione con poca frutta e verdura e contemporaneamente un consumo eccessivo di carni rosse, affumicati, nitrati. Anche se rappresentano soltanto l’1% dei casi, massima attenzione anche alle forme ereditarie considerate di estrema rilevanza “perché dovuti a mutazioni geniche, molto rare ma estremamente potenti, che possono essere ereditate dai consanguinei dei pazienti e in alcuni casi orientano le terapie. Si tratta di tumori aggressivi, la forma ereditaria più comune è quella correlata a mutazioni del gene CDH1″, fa sapere la prof. Sara Lonardi, Direttore facente funzione dell’Oncologia 3 all’Istituto Oncologico Veneto Irccs di Padova.
Le nuove cure
Se è vero, come spiega l’Associazione, che i casi sono in aumento in tutta Italia, la ricerca fa sì che la mortalità sia in calo grazie a nuovi farmaci che aiutano i pazienti a sopravvivere anche con le forme più avanzate. L’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco) mette a disposizione anche un “anticorpo monoclonale farmaco-coniugato trastuzumab deruxtecan come monoterapia per trattare i pazienti adulti con adenocarcinoma dello stomaco o della giunzione gastroesofagea avanzato, HER2-positivo, che hanno ricevuto un precedente trattamento a base di trastuzumab”. Per individuare il tumore basta una semplice gastroscopia.
Perché si può vivere senza stomaco
Molti non sanno che è possibile una vita il più possibile normale anche senza stomaco. “L’intervento chirurgico che di fatto collega una parte dell’intestino (quasi sempre il digiuno) con l’esofago, ricrea una continuità con il tratto digerente”, spiegano gli esperti dell’Associazione. “Aiutati dai succhi biliari e pancreatici, anche i gastrectomizzati riescono a digerire il cibo – aggiungono – Certo, cambia un po’ il tipo di alimentazione: alcuni cibi diventano indigeribili, altri creano fastidi. Ma mangiando poco e spesso, e provando varie combinazioni si riesce quasi sempre a trovare una buona soluzione per la nuova alimentazione”. È molto importante, come suggeriscono, trovare l’ausilio di un bravo nutrizionista sul campo che potrà essere d’aiuto su come affrontare l’alimentazione quotidianamente. “Anche dopo il cancro allo stomaco la vita continua. E spesso ci si abitua molto prima di quanto si potesse immaginare all’inizio”.
L’ultima innovazione per una diagnosi precoce
Negli ultimi giorni è arrivata un’ottima notizia per consentire una diagnosi precoce del tumore allo stomaco con un semplicissimo risciacquo orale: ne hanno parlato gli scienziati della Rutgers Robert Wood Johnson School of Medicine, Stati Uniti. Il team ha analizzato tutti i batteri trovati nei campioni orali di 98 pazienti che aspettavano di fare una endoscopia: tra di loro, una trentina aveva già il cancro allo stomaco e 38 pazienti non avevano alcun segnale di neoplasia.
Con il nuovo metodo, i ricercatori hanno scoperto importanti differenze tra i microbiomi orali del gruppo sano rispetto ai pazienti cancerosi e precancerosi.