Nordio all’Anm: “Nessun conflitto, ma gli elettori ci chiedono le riforme”

Nordio all’Anm: "Nessun conflitto, ma gli elettori ci hanno chiesto le riforme"

La riforma, la separazione delle carriera, l’intelligenza artificiale: Carlo Nordio è intervenuto sui principali dossier della giustizia nel suo intervento alla seconda giornata del Congresso nazionale dell’Anm inaugurato ieri alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. Accolto con un caloroso applauso, il Guardasigilli non ha utilizzato troppi giri di parole: il dogman è “l’indipendenza dei magistrati sia giudicanti che requirenti, un principio non negoziabile”. Nordio è stato molto netto anche su un altro punto: sono stati gli elettori a chiedere di intervenire sulla giustizia.“I nostri programmi sono quelli definiti dal corpo elettorale che ci ha incaricato di fare delle riforme”, la sottolineatura dell’ex magistrato. Il dialogo come stella polare, il mantra del ministro, ma la porta dell’Anm è destinata a restare chiusa.

La speranza è che non si parli più di conflitto tra politica e magistratura, ma di idee opposte e di dialogo franco, ha proseguito Nordio, ribadendo che le critiche – “anche quelle più accese” – verranno tenute in debita considerazione da parte del governo. Uno dei dossier più dibattuti riguarda la separazione delle carriere dei magistrati, punto presente nel programma elettorale e fortemente voluto dai partiti che fanno parte dell’esecutivo. Si tratta sicuramente un percorso lungo perché richiede una revisione costituzionale, l’analisi di Nordio: “Sarà fatta nel principio della dichiarazione di Bordeaux. È la stessa dichiarazione di Bordeaux che prevede una netta distinzione tra pubblico ministero e giudice. Ma essa stessa prevede, e per me è un principio non negoziabile”. Impossibile al momento parlare di date, causa campagna elettorale. Ma sul punto l’Anm è irremovibile:“Nordio ci ha confermato ancora una volta l’intenzione di andare avanti con la riforma sulla separazione delle carriere, che ancora una volta, lo ripetiamo, è incompatibile con il mantenimento dell’autonomia e dell’indipendenza della magistratura. Quindi noi continuiamo a ribadire la nostra contrarietà ad una riforma che stravolga l’impianto costituzionale a danno dei cittadini”, l’analisi dellaa vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati Alessandra Maddalena.

Servono riforme per incentivare l’efficienza della giustizia, ha evidenziato Nordio nel suo intervento, ponendo l’accento sui tre concorsi in via di definizione e sugli altri due che sono stati appena definiti: “Contiamo di colmare i vuoti della magistratura entro il 2026”. La giustizia è sotto organico del 15 per cento, a volte del 20 per cento, ma il ministro ha denunciato le tante voci false e tendenziose che parlavano di magistrati nominati dal governo: “Non è possibile che un ministro che è stato magistrato per 40 anni possa pensare una cosa del genere. Con il vicepresidente del Csm stiamo cercando ad accelerare questi concorsi”.

Nordio ha evidenziato che la prevalenza dei magistrati togati sarà assoluta in qualsiasi riforma del Consiglio superiore della magistratura: “Nella mia idea originale il Csm dovrebbe essere composto solo da magistrati proprio per assicurare al massimo indipendenza della magistratura da qualsiasi interferenza del potere politico”. I punti di convergenza con la magistratura sono molti, ha aggiunto, rimarcando l’importanza del dialogo franco e senza retropensieri:“Ognuno ha le sue posizioni e penserà di mantenerla, ma penserà di trovare un punto di incontro, soprattutto nell’ambito dell’efficienza della giustizia”.

Incalzato sul tema, il Guardasigilli ha parlato anche di intelligenza artificiale, un problema che riguarderà il mondo della giustizia.“Un mondo nuovo che si apre intorno a noi e di cui non conosciamo le conseguenze”, ha sottolineato il ministro: “È un prodotto dell’ingegno umano e come tutti i prodotti della nostra intelligenza può essere buono o cattivo. Dobbiamo prendere l’IA come opportunità e non come fonte di problematiche o di disgrazie”.

Allo stesso tempo, ha aggiunto, mai e poi mai l’intelligenza artificiale potrebbe sostituirsi a quella che è l’intelligenza e indipendenza del magistrato.

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