Un voto di portata storica, i cui scossoni non tarderanno a farsi sentire. L’Assemblea generale dell’Onu ha votato ad ampia maggioranza per l’ammissione della Palestina come Stato membro e ha raccomandato al Consiglio di sicurezza di riconsiderare la questione. I voti favorevoli sono stati 143, i contrari 9, tra cui gli Usa, e gli astenuti 25, tra cui l’Italia. I nove Paesi che hanno votato contro sono, oltre a Israele, Argentina, Repubblica Ceca, Ungheria, Stati Uniti, Micronesia, Palau, Nauru, Papua Nuova Guinea. Fra gli astenuti molti Paesi europei, tra cui Germania, Svezia, Regno Unito, Olanda e Romania, mentre Francia e Spagna, tra gli altri, hanno votato a favore. Una decisione che ora promette non solo di inasprire numerose relazioni bilaterali, ma di complicare anche le elazioni interne all’Unione Europea.
Un voto storico in seno all’Onu
Il voto, sebbene abbia un forte valenza politica, non possiede immediata operatività per via del complesso meccanismo delle Nazioni Unite. La risoluzione chiede, infatti, al Consiglio di sicurezza, l’unico organo in grado di rendere la risoluzione effettiva, di “riconsiderare favorevolmente la questione”. La votazione ha avuto luogo alle 10.00, ora di new York. Il progetto di risoluzione stabilisce che “lo Stato palestinese è qualificato per l’adesione“, raccomandando al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di valutare positivamente la sua richiesta di adesione a pieno titolo. L’approvazione della risoluzione ha ichiesto un voto favorevole da parte di due terzi dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Israel’s Ambassador to the UN condemns the United Nations voting on a resolution to accept Palestine as a member, says “this shameless body has chosen to reward modern day Nazis with rights and privileges.” pic.twitter.com/sEVbmsHLnB
— Prem Thakker (@prem_thakker) May 10, 2024
“Con il voto di oggi non solo bypassate il Consiglio di sicurezza in violazione della Carta, ma imbastardite il significato di amanti della pace“. Lo ha detto l’ambasciatore di Israele all’Onu, Gilad Erdan, nel suo intervento all’Assemblea generale delle Nazioni Unite, poco prima di votare l’approvazione dell’ingresso della Palestina come membro a tutti gli effetti. L’ambasciatore israeliano ha concluso il suo intervento passando attraverso un tagliacarte la Carta fondante delle Nazioni Unite. “Vergognatevi“, ha detto Erdan prima di lasciare il palco. Erdan ha sparato a zero con l’Assemblea generale, definendola un “corpo senza vergogna” che ha scelto di ricompensare dei terroristi (“dei nazisti dei giorni nostri”, così ha definito Hamas) con diritti e privilegi.
#WATCH | The Israeli ambassador to the #UN tears up the United Nations Charter from the General Assembly podium.
The UN General Assembly had approved a decision to award #Palestine full membership of the international agency. pic.twitter.com/nfzeTJjQky— Al Mayadeen English (@MayadeenEnglish) May 10, 2024
Perché la votazione cambierà i privilegi della Palestina all’Onu
La votazione di oggi migliorerà certamente lo status palestinese presso le Nazioni Unite, garantendogli quasi tutti i diritti di statualità all’interno del suo plenum, tranne consentirgli di votare. Il testo, cheha ottenuto il sostegno della maggioranza, afferma che “la Palestina è qualificata per diventare membro delle Nazioni Unite in conformità con l’articolo 4 della Carta e dovrebbe pertanto essere ammessa come membro delle Nazioni Unite“.
L’Autorità Palestinese, attraverso gli Emirati Arabi Uniti, si era rivolta all’Assemblea Generale dopo che il mese scorso gli Stati Uniti avevano posto il veto alla sua richiesta di adesione al Consiglio di Sicurezza. La risoluzione degli Emirati Arabi Uniti “raccomanda” che il Consiglio di Sicurezza “riconsideri favorevolmente la questione”, ma in sostanza, il suo testo cerca di aggirare il potere esclusivo del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite di determinare l’adesione alle Nazioni Unite. Le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tuttavia, non possono essere oggetto di veto, e l’Autorità Palestinese gode del sostegno automatico della maggioranza nell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove circa 140 dei suoi membri riconoscono già in modo indipendente la Palestina come Stato.
Cosa manca alla Palestina per una vera membership all’Onu
L’Assemblea generale, tuttavia, non ha il potere formale di garantire ai palestinesi l’adesione alle Nazioni Unite, ma può fornire loro un riconoscimento de facto che consenta di operare come stato all’interno del sistema delle Nazioni Unite. Nel 2012, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite votò con 138 voti favorevoli e 9 contrari per garantire ai palestinesi lo status di Stato osservatore non membro. Questa mossa consente loro di partecipare ai forum delle Nazioni Unite e di firmare molti dei suoi statuti e trattati, incluso lo Stato di Roma, che governa la Corte penale internazionale.
La risoluzione di oggi afferma e ribadisce “il diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, compreso il diritto al proprio Stato indipendente di Palestina“. I palestinesi potrebbero presentare risoluzioni, proposte ed emendamenti per proprio conto o per conto di gruppi all’interno del sistema delle Nazioni Unite.
Fra i diritti che probabilmente potranno essere acquisiti, anche la possibilità di partecipare a riunioni di alto livello e conferenze internazionali, dove avrebbero diritto di voto.