L’esecuzione delle misure cautelari da parte della Guardia di finanza di Genova nei confronti di 10 persone, tra le quali il governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti, ha inevitabilmente creato un terremoto politico a 25 giorni dal voto delle Europee. Il governatore si trova ora ristretto agli arresti domiciliari, accusato di corruzione.
Toti si trova al momento formalmente indagato ma l’iter giudiziario è solo all’inizio. Tuttavia, non potendo espletare le sue funzioni di governatore, da oggi è “sostituito in tutte le sue funzioni dal vicepresidente nella pienezza dei poteri“. Così recita l’articolo 41 dello Statuto e, in questo caso, tutti i poteri del governatorato sono stati trasmessi al leghista Alessandro Piana, numero due della Regione e assessore ligure all’Agricoltura.
Per effetto della legge Severino, ora Toti è sospeso dalla sua carica e l’avvocato Stefano Savi, legale difensore del governatore, questa mattina aveva messo le cose in chiaro, spiegando ai giornalisti che “non si parla di dimissioni, si sospende dalla funzione e poi vedremo cosa succede. Il processo è ancora tutto da fare“. E, infatti, quella di Toti ai domiciliari, come spiegato dal gip, è una misura cautelare, che si è resa necessaria perché, secondo gli inquirenti, ci sarebbe “il pericolo attuale concreto che l’indagato commetta altri gravi reati“. Il governatore dovrà ora essere ascoltato dal pm per fornire la sua versione dei fatti per chiarire la propria posizione, rispondendo alle domande degli investigatori.
Solo quando ci sarà una prosecuzione dell’iter giudiziario, e si arriverà a un eventuale rinvio a giudizio, si potranno fare considerazioni più concrete. Di certo, per il momento, c’è che le elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale della Liguria sono fissate per ottobre 2025: manca un anno e mezzo alla scadenza del secondo mandato di Toti ma potrebbe essere lo stesso governatore che, in caso di evoluzione dell’iter, potrebbe decidere di rimettere il suo mandato per gestire meglio la sua difesa. “L’ipotesi delle elezioni anticipate in Regione a questo punto non si può escludere“, ha dichiarato ad Affaritaliani Matteo Rosso, parlamentare e coordinatore ligure di Fratelli d’Italia. Tutte le ipotesi sono ora sul tavolo ma ogni considerazione è precoce.
Intanto la solita sinistra si è subito buttata sul caso per utilizzarlo nella campagna elettorale in vista delle prossime elezioni europee. Ma è quanto meno inopportuno che a mettersi a dare lezioni di moralità ed etica politica siano partiti che dovrebbero iniziare a guardarsi in casa, prima di puntare il dito.
E soprattutto, utilizzare un caso come questo, per il quale si è ancora nella fase di indagine, come leva elettorale, qualifica più di mille proclami di garantismo.