Grave incidente sul lavoro a Casteldaccia, in provincia di Palermo, dove 5 operai sono morti nell’impianto Amap di sollevamento delle acque reflue sul lungomare, vicino all’azienda di vini Corvo, a causa delle esalazioni tossiche. Un sesto operaio è gravissimo ed è stato intubato prima di essere trasportato in ospedale. Un altro dei lavoratori, invece, non avrebbe subito gravi conseguenze. Non ci sono state segnalazioni di esplosioni o cedimenti ma i lavoratori, impiegati di una ditta esterna che stava effettuando lavori di manutenzione, avrebbero respirato i fumi delle acque nere. Non ci sono altre vittime o persone rimaste intossicate dalle esalazioni.
Stando a quanto riportano le cronache locali, il tutto sarebbe accaduto in pochi minuti. Le prime ricostruzioni che provengono dal luogo sostengono che gli operai sarebbero morti uno dopo l’altro, dopo essersi calati nella cisterna non vedendo tornare i colleghi. Gli operai pare abbiano iniziato ad accusare malori che, in quell’ambiente, potrebbero essere stati generati da un eccesso di idrogeno solforato. Si tratta di un gas incolore il cui colore è assimilabile a quello delle uova marce, che si genera anche in condizione di decomposizione a opera di batteri di proteine solforose. L’inalazione causa una prima reazione alle vie aeree, che si irritano e possono bastare pochi minuti per arrivare alla morte. Ma un una vasca di quel tipo, di gas nocivi possono essercene anche altri, compreso il metano.
Uno degli operai, quello che ha riportato meno conseguenze, è riuscito a risalire in superficie prima di perdere i sensi per dare l’allarme, gli altri sono purtroppo rimasti intrappolati all’interno della vasca di depurazione di acque reflue. I soccorsi non sono riusciti ad arrivare in tempo per salvare i cinque operai, mentre uno lotta per la vita nell’ospedale di Palermo. “È un dolore profondo quello che ho provato alla notizia della morte degli operai a Casteldaccia. A nome mio e di tutta la giunta esprimo il più sincero cordoglio alle famiglie delle vittime per la terribile e inaspettata tragedia che le ha colpite“, ha dichiarato Renato Schifani, presidente della Regione. “Non so ancora nulla“, sono state le prime parole del presidente dell’Amap, Alessandro Di Martino, mentre si recava sul posto.
“Non è ancora chiaro per quale motivo gli operai fossero dentro la vasca“, ha riferito all’Agi Antonio Bertucci dei Vigili del fuoco. “Le analisi sull’operaio trasferito in ospedale faranno probabilmente capire quali sono state le cause dell’intossicazione. Quando sono in gioco le acque reflue, vi possono essere diversi elementi, dal metano all’idrogeno solforato“, ha spiegato il soccorritore.
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