Zelensky nella lista dei ricercati di Mosca: cosa svela la mossa della Russia

Zelensky nella lista dei ricercati di Mosca: cosa svela la mossa della Russia

Vladimir Alexandrovich Zelenskyj, 25 gennaio 1978. Ricercato ai sensi di un articolo del codice penale“. È questo il messaggio apparso nel database di ricerca del ministero degli Interni della Federazione Russa. Significa, in altre parole, che Volodymyr Zelensky è stato inserito nella lista dei ricercati di Mosca. Il crimine per il quale il presidente ucraino è ricercato non è stato reso noto, così come non è stato specificato l’articolo del codice penale russo citato dalle autorità del Cremlino. Da quel poco che è filtrato, il capo di Stato di Kiev è finito al centro di un’inchiesta penale appena aperta all’interno della Russia.

Zelensky ricercato

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa russa Ria Novosti, il ministero degli Affari Interni di Mosca ha inserito Volodymyr Zelensky nella lista dei ricercati. Nel database è indicato anche il luogo di nascita della persona ricercata: Krivoy Rog, regione di Dnepropetrovsk, Ucraina. Questa notizia potrebbe segnare una nuova escalation tra Russia e Ucraina, visto che l’inserimento del presidente ucraino nell'”elenco nero” del Cremlino lascia intendere che il leader di Kiev possa trasformarsi in un obiettivo russo a tutti gli effetti.

La lista dei ricercati nel quale adesso compare anche Zelensky è abbastanza corposa. Come ha sottolineato il sito Mediazone, la Russia sta cercando attivamente non solo dozzine di politici e funzionari stranieri – contro i quali sono state mosse accuse penali – ma anche un capo di stato: Kaja Kallas, il primo ministro estone. Tra i most wanted troviamo anche numerosi ufficiali militari ucraini di alto rango e centinaia di individui che gli investigatori del Cremlino sono stati etichettati come “mercenari stranieri” nelle fila delle forze armate ucraine.

La maggior parte degli stranieri presi di mira dai dipartimenti di polizia di Mosca, dunque, risulta essere ucraina. Risultano poi almeno 176 persone perseguite in contumacia per vari motivi, tra cui la partecipazione alla guerra, collegamenti con le autorità ucraine o dichiarazioni pubbliche. La Russia ha anche preso di mira tre ex ministri ucraini della Difesa (Mykhailo Koval, Stepan Poltorak, Andriy Zagorodnyuk), due ex capi delle forze armate (Mykhailo Kutsyn, Ruslan Khomchak) e diversi generali.

Una nuova escalation?

Zelensky rappresentano insomma la ciliegina sulla torta di un elenco di per sé già abbastanza ricco di nomi. Per la cronaca, anche l’ex presidente ucraino Pyotr Poroshenko, presidente dell’Ucraina nel periodo 2014-2019, è stato inserito nella lista dei ricercati.

Per quanto riguarda l’attuale leader di Kiev, Zelensky aveva lanciato nelle ultime ore un’allarme in merito ad un’offensiva russa: “Ora stiamo affrontando una nuova fase della guerra. L’occupante si sta preparando per tentare di espandere le azioni offensive e noi tutti insieme, tutti gli ucraini, i nostri soldati, il nostro Stato, i nostri partner, dobbiamo fare di tutto per contrastare il piano offensivo russo“.

La guerra, intanto, non si ferma. Il villaggio ucraino di Ocheretyne, nella regione di Donetsk, è stato distrutto dai combattimenti con le forze armate russe.

Le truppe del Cremlino stanno avanzando nell’area, colpendo i rivali impoveriti e privi di munizioni con artiglieria, droni e bombe.

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