Nuovo scossone nell’angolo di Novak Djokovic. Evidentemente poco soddisfatto per questo deludente inizio di stagione, che lo ha portato ad essere in modo inusuale a zero titoli nel mese di maggio, continua a rivoluzionare il proprio staff.
Dopo aver detto addio nel novembre dello scorso anno a Edoardo Artaldi e alla moglie Elena Cappellaro, che seguivano i suoi interessi dal punto di vista manageriale addirittura dal 2011, con un sodalizio di dodici anni costellati di grandi successi, Nole decide di interrompere il rapporto con un altro italiano, ovvero il preparatore atletico Marco Panichi. L’angolo del numero uno al mondo della classifica Atp resta quindi con un solo azzurro superstite, il fisioterapista e osteopata un tempo facente parte del team di Jannik Sinner Claudio Zimaglia: quest’ultimo si trova già da giorni al fianco del campione serbo, che sta cercando di preparare nel migliore dei modi gli Internazionali d’Italia dopo aver scelto di saltare il Masters di Madrid.
Un processo di rinnovamento che, quindi, non si è mai arrestato dalla fine della scorsa stagone, e che si era aperto con l’interruzione della collaborazione con la coppia italiana Artaldi-Cappellaro. Non si è mai compreso fino in fondo cosa ci fosse alla base di questa inattesa rottura, e lo stesso Djokovic si era mantenuto piuttosto vago al momento della comunicazione della sua decisione:“Restiamo amici, ma professionalmente prenderemo strade separate”, dichiarò allora il serbo. “Per me inizia un nuovo capitolo in tutto ciò che riguarda la mia vita fuori dal campo. La transizione non è facile, ma le cose stanno andando avanti”.
Qualche mese dopo era toccato a Goran Ivanisevic: pare, almeno dalle dichiarazioni dei due diretti interessati, che la scelta sia stata concordata da ambo le parti. “Non è successo niente di particolare”, aveva dichiarato l’ex tennista croato lo scorso 27 marzo per spegnere immediatamente le polemiche. “Ho notato per la prima volta questa sensazione l’anno scorso quando abbiamo vinto lo US Open”, aveva aggiunto.“È stata una corsa incredibile, tuttavia è stato allora che ho cominciato davvero a sentire che la fine era vicina. Era solo una questione se sarebbe avvenuta alla fine dell’anno o ad un certo punto di quest’anno”, aveva concluso il coach.
Ora l’ultimo scossone, almeno per il momento, e Nole saluta anche Marco Panichi, che collaborava con lui dal 2019. Il preparatore atletico sarebbe già stato sostituito da Gebhard Phil-Gritsch, che ha già comunque lavorato al fianco di Nole tra 2009 e 2017. Stando a quanto riferito dal sito serbo Sportklub, il 67enne “è considerato una delle persone del suo entourage che ha spinto il campione ad un approccio di tipo olistico alla professione”.
Di certo bisogna capire a che punto sarà Djokovic a Roma dopo questo lungo stop: obiettivo i Giochi Olimpici di Parigi, per centrare l’unico alloro che manca alla sua sterminata bacheca.