Lavoro, Meloni mette sul tavolo un pacchetto da 5 miliardi: “Celebriamo il Primo maggio con risposte concrete”

Lavoro, Meloni mette sul tavolo un pacchetto da 5 miliardi: "Celebriamo il Primo maggio con risposte concrete"

I fatti contano molto più delle parole e il governo lo ha sempre dimostrato. Per questo motivo Giorgia Meloni ha deciso di celebrare il Primo maggio, giorno della Festa del lavoro, dando “risposte concrete ai lavoratori”, in particolare a quegli italiani che ogni giorno si rimboccano le maniche per contribuire alla ricchezza del Paese. Esattamente un anno fa era stato approvato un decreto molto articolato con diverse misure in favore dei lavoratori – “la più importante delle quali era il taglio delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35.000 euro” – oggi il presidente del Consiglio ha voluto porre l’accento sui nuovi provvedimenti varati dal suo esecutivo.

Riflettori accesi sull’accorpamento dei primi due scaglioni Irpef per abbassare le tasse a tutti, sull’azzeramento fino a 3.000 euro annui dei contributi a carico delle mamme lavoratrici dipendenti con almeno due figli, sul taglio delle tasse sui premi di produttività fino a 3.000 euro e sull’innalzamento della soglia di detassazione del fringe benefit. E ancora l’aumento delle pensioni minime, la piena indicizzazione delle pensioni più basse.“Tutto è stato fatto in un’ottica di redistribuzione della ricchezza, ha evidenziato Meloni, rimarcando che il nuovo decreto consentirà di aggiungere a tutte queste misure “un provvedimento grazie al quale a gennaio 2025 potremo erogare un’indennità di 100 euro per le famiglie monoreddito dei lavoratori dipendenti, ovvero quelle famiglie nelle quali c’è un unico reddito con almeno un figlio a carico e con un reddito complessivo non superiore ai 28.000 euro l’anno”.

Il premier ha poi sottolineato il lavoro del suo governo per aiutare le imprese ad assumere, ricordando che il compito dello Stato è proprio quello di mettere nella migliore condizione chi crea ricchezza. I numeri sono a dir poco soddisfacenti, ha proseguito Meloni:“Da quando noi siamo arrivati al governo gli occupati in Italia sono cresciuti di oltre mezzo milione, abbiamo toccato il record di occupazione, il record di occupazione femminile, i contratti stabili aumentano, la precarietà diminuisce. Sono dati dei quali andiamo estremamente fieri, che sono stati salutati con soddisfazione anche dal presidente Sergio Mattarella, che voglio ringraziare per le sue parole molto importanti”.

Ma è vietato abbassare la guardia. Non va tutto bene, ha ammesso Meloni, e bisogna continuare a lavorare di più. Un passaggio importante è quello dedicato al Sud: il decreto di riforma delle politiche di coesione, che punta a spendere “in modo certo e veloce” risorse“che servono a combattere i divari e le disparità tra i territori”, “è una risposta tangibile e concreta a chi dice che a questo governo non starebbe a cuore il Mezzogiorno”. Stroncate le solite polemiche strumentali della sinistra, sottolineando che l’obiettivo è quello di fare vivere il Sud non di sussidi ma di lavoro e di sviluppo.

Con il dl che riforma le politiche di coesione approvato ieri dal Consiglio dei ministri il governo si occupa ancora di lavoro con un pacchetto di misure che nell’ambito di un programma vale complessivamente oltre 5 miliardi di euro e vuole creare nuova occupazione: “La principale di queste misure è l’esonero dal pagamento del 100% dei contributi previdenziali per due anni se si assumono giovani sotto i 35 anni che non hanno mai avuto contratti a tempo indeterminato, a patto che vengano assunti con contratto stabile”.

In altri termini, se assumi un giovane a tempo indeterminato, per 2 anni allo Stato non devi nulla nel limite di 500 euro al mese. Meloni ha sottolineato che vale in tutta Italia, ma nelle regioni del Sud il provvedimento vale anche per gli over 35 che sono disoccupati da almeno 2 anni.“La decontribuzione vale per le donne, vale per le donne a prescindere dall’età su tutto il territorio nazionale con maggiore accessibilità al beneficio per le donne che vivono nelle regioni del Mezzogiorno”, ha aggiunto, ribadendo che incentivi non valgono solo per i lavoratori dipendenti ma anche per l’autoimpiego. Al Sud è stata inoltre rafforzata la misura ‘resto al Sud’ ed è previsto un contributo di 200mila euro per chi avvia una nuova attività.

Fatti, non parole.

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