L’elezione al Parlamento europeo per accendere i riflettori su casi come il suo: così Ilaria Salis ha motivato la sua candidatura con alleanza Verdi-Sinistra. Attualmente in carcere in Ungheria con l’accusa di lesioni nei confronti di due attivisti di estrema destra, la maestra lombarda ha accettato la corte del tandem Fratoianni-Bonelli, decisi a cavalcare il caso mediatico-giuridico per aumentare i consensi. Oggi, alla Camera dei Deputati, si è tenuta una conferenza stampa per presentare la candidatura dell’esponente di estrema sinistra e una collaboratrice del padre, Roberto Salis, ha letto una sua lettera scritta dal carcere di Budapest.
“Sono immensamente grata per tutto quello che si sta facendo per me e soprattutto sono fiera del fatto che un Paese come l’Italia si sia mobilitato per ciò che mi sta accadendo”, ha esordito la Salis, sottolineando la sua consapevolezza di non essere sola nell’affrontare la“storia di cui sono mio malgrado protagonista da oltre un anno”. La sua vicenda è ben lontana da un epilogo, ha aggiunto, l’unica certezza è la richiesta di 11 anni di carcere duro avanzata dalla Procura. La 39enne ha precisato di non volersi sottrarre dal procedimento, ma di difendersi nel processo nel rispetto dei diritti fondamentali, dei principi di proporzionalità e della presunzione di innocenza.
“So di non essere un caso unico e nemmeno eccezionale. Io ho avuto la fortuna di non essere dimenticata, ma situazioni di ingiustizia simili sono all’ordine del giorno in diversi Paesi d’Europa”, ha proseguito nella missiva, fino a motivare il suo sì alla candidatura proposta da Avs:“Per portare l’attenzione che mi avete mostrato anche alle altre persone che si trovano nella mia stessa situazione e trasformare questa mia sfortunata vicenda in qualcosa di costruttivo per la tutela dei diritti fondamentali”.
Soddisfazione in casa Avs. Fratoianni ha spiegato di aver candidato la Salis per contribuire a chiudere“il ciclo infernale”, respingendo al mittente le accuse di atteggiamenti contraddittori. I rossoverdi hanno agito con l’unico obiettivo di fare un atto concreto: “Si dice che politicizzare non serve ma il silenzio c’è stato per oltre un anno, noi abbiamo scelto di fare una scelta concreta”. Per Bonelli si tratta di una battaglia per lo Stato di diritto e per la democrazia, puntando il dito contro l’Ungheria, definita il problema dell’Europa.
Presente in conferenza stampa, il padre dell’attivista ha ringraziato i due leader di Avs ma anche Elly Schlein, che s’è detta disponibile a dare una mano:“Ilaria Salis ha fatto una scelta che rappresenta la massima linearità rispetto al suo percorso politico”.