Il nome è una sorta di scherzo, e lo ammette anche lei Antonella Arpa, conosciuta dai suoi 3 milioni di follower con il nome di Himorta. Un gioco di parole dovuto a Inata, un personaggio di Naruto (uno dei manga più famosi al mondo disegnato scritto da Masashi Kishimoto e pubblicato per la prima volta il 4 ottobre del 1999). Bellissima e innamorata da sempre della cultura Manga, dal 2016 è proprio La Manga del programma Avanti un Altro!
Al contrario del programma leggero, però, Himorta ha preso molto seriamente la sua passione tanto da diventare la cosplayer più seguita d’Europa, un fenomeno tutto italiano, una storia unica nel suo genere che in pochissimo tempo è riuscita a conquistare l’affetto del grande pubblico di tv e social vestendo i panni di oltre 200 personaggi tra serie tv, star del cinema, cartoni animati e personaggi cinematografici e dei fumetti. Con lei, che è una delle massime esperte del genere, abbiamo analizzato questo fenomeno che in Italia, partito in sordina sui social è diventato, in tutti i sensi, di “costume”.
Perché i manga sono tanto amati
“Parliamo di un fenomeno relativamente giovane, di cui i media tradizionali non parlano molto, al contrario dei social e degli appassionati che lo conoscono invece molto bene. Basta vedere le persone che mi seguono, come me grandi appassionati, per rendersene conto. Credo che da questo punto di vista i manga possano aiutare la televisione, anche perché attualmente tutto ciò che è cultura orientale affascina molto“, racconta Antonella che è stata anche uno degli ospiti d’onore del Lucca Comics, di cui dice: “Quest’anno ci sono stati oltre 300.000 ingressi, tra appassionati e curiosi affascinati dalla cultura Cosplay (ovvero travestirsi da personaggi di videogiochi, fumetti, cartoni animati, film o letteratura fantasy, ndr) e questi numeri, che ho visto aumentare di anno in anno, possono dare un’idea del fenomeno”.
L’insegnamento della forza dell’amicizia
Antonella, o meglio il suo alter ego Himorta, sarà anche presente dal 24 al 26 novembre come Special guest star al Milano Games Week & Cartoomics dove sarà presentatrice e grande protagonista presso la Media House in cui sarà possibile per i fan incontrarla in speciali Meet&Greet. Proprio questo crescente interesse è un punto importante per comprendere cosa della cultura manga la rende così affascinante: “Sicuramente uno dei fattori principali è il fatto che nei fumetti manga ‘l’unione fa la forza’. Il cosiddetto concetto del ‘Nakama’, in italiano, ‘amico’, che in realtà è qualcosa di più profondo di un’amicizia. Una profonda unione presente in quasi tutte le storie. Penso ai grandi classici come ‘One Piece’, che sono una ciurma di pirati, piuttosto che ‘Naruto’, un gruppo di ninja molto affiatato. Questo è anche uno dei grandi concetti dell’oriente in generale, che a me ha sempre affascinato tantissimo, portato poi in occidente anche grazie ai manga”.
A che età si comincia ad appassionarsi
Considerati principalmente un prodotto per teen, sono tanti gli appassionati adulti, i collezionisti e i lettori manga di ogni età, visto che è un genere di lettura che in oriente abbraccia qualsiasi ambito a partire dai più piccoli fino ad arrivare ad argomenti che vanno dalla chimica alla medicina, dalla storia alla letteratura. “I fumetti aiutano moltissimo i bambini nella lettura – spiega Himorta – grazie ai disegni colorati e le scritte maiuscole. Io stessa ho imparato a leggere grazie a Topolino e man mano ho poi scoperto quelli orientali. È successo grazie al cartone di ‘Sailor Moon’, che adoravo e che incarnava quel concetto del ‘Nakama’ di cui parlavamo prima. In ogni caso penso che è sbagliato pensarli come ad una sola lettura per bambini. Personalmente conosco molte persone di 30/40 anni che li amano“.
L’importanza del disegno
C’è in ogni caso da fare una distinzione fondamentale, tra Manga e Anime su cui si fa spesso confusione. I Manga sono quelli che in Italia vengono chiamati fumetti, mentre gli Anìme sono i cartoni animati. Ma è la modalità con cui vengono disegnati ad essere molto importante, non a caso alcuni di questi, come Osamu Tezuka, Akira Toriyama o Masashi Tanaka, sono considerati delle vere e proprie celebrità.
Si tratta di un tipo di fumetto ben strutturato con regole molto precise seppure nella diversità dei vari ambiti. Si parte da quelle anatomiche, con gli occhi che tendono a essere grandi e le bocche piccole, allo stesso modo l’altezza di mento, naso e fronte si differenzia fortemente da quella di un corpo umano. Solitamente, i capelli nei manga sono antigravitazionali e le espressioni del viso non assomigliano per niente a ciò che si vede nell’arte realistica. Questa stilizzazione, tuttavia, non corrisponde a una semplicità, anzi all’esatto contrario.
Il linguaggio visivo manga
Sia i fumetti che i cartoni animati usano inoltre una trascrizione stenografica visiva per trasmettere emozioni, azioni e idee. Nei fumetti e cartoni occidentali, a un personaggio che dorme potrebbero uscire dalla bocca una serie di ‘ZZZ’. Oppure se ha un’idea improvvisa si accende sulla sua testa una lampadina. Anche i manga hanno allo stesso modo segni scritti visivi. Una gigantesca goccia di sudore che cade dalla testa di un personaggio indica frustrazione o esasperazione, una bolla che esce dal naso, rappresenta qualcuno che dorme. E ancora, righe disegnate dietro a un personaggio stanno a significare che si sta muovendo, oppure che sta per pronunciare una frase drammatica o ancora che sia particolarmente determinato nelle sue azioni, magari anche ridicole.
Lo stesso linguaggio visivo a volte può mescolare diversi stili all’interno dello stesso fumetto. Un personaggio aggressivo potrebbe essere disegnato in modo più realistico o dettagliato per accentuarne la rabbia, mentre uno bersagliato da uno scherzo sarebbe invece più cartoon. E proprio queste colorate e particolari immagini. sono quelle che poi portano ad amare i personaggi e a diventare Cosplay.
Perché si diventa Cosplay
“Per quanto mi riguarda lo sono diventata per elaborare il lutto di un personaggio a cui ero molto affezionata. Ho pensato di onorarlo, vestendomi nel suo stesso modo. Da quello ho iniziato a farne molti altri, ed è diventata una sorta di eterna sfida, ogni volta che esce una nuova opera. Si tratta spesso di maschere molto complessi con make up elaborati o body painting che portano a dover dipingere tutto il corpo o ad indossare grandi armature, così come molti altri hanno vestiti meravigliosi. Per questo è un modo davvero molto vario e talmente bello che una volta che hai iniziato è difficile smettere“.
E forse, uno dei più grandi sogni di Antonella, è stato quello di diventare autrice proprio di un manga, La carta del fuoco, in cui mondo reale e fantasy s’intrecciano in un tutt’uno davvero inedito e sorprendente, e dove nei panni di Himorta, diventa una vera e propria eroina moderna che combatte per il bene comune dell’umanità grazie ad elettrizzanti poteri a lei conferiti da una specialissima carta.