A Bari e Torino iniziano gli interrogatori di garanzia per arrestati e indagati nelle due inchieste, condotte dalle rispettive Procure, per voto di scambio, corruzione e tangenti, che vede coinvolti esponenti del Pd. E nella stessa giornata un’altra tegola casca sulla testa di Elly Schlein: si chiudono le indagini preliminari alla Procura di Frosinone per un presunto caso di voto di scambio, avvenuto alle comunali di Cassino nel 2019, che coinvolge Tommaso Marrocco, consigliere comunale Pd uscente. E ci sarebbe, sempre in mano ai magistrati di Frosinone, un altro fascicolo, per voto di scambio, che vede coinvolti esponenti dem. «Schlein appena qualche settimana fa apriva di fatto la campagna elettorale a Cassino, passeggiando con il sindaco Salera: come mai neanche una parola sui gravi fatti di Cassino? Poteva non sapere che a Cassino importanti esponenti del Pd erano indagati per voto di scambio e firme false» attacca Arturo Buongiovanni, candidato a sindaco di Cassino per il centrodestra.
Ormai è un assedio giudiziario e politico per la segretaria. Alle prese con inchieste e liste per le Europee. E proprio le indagini della magistratura, da Bari a Torino, passando per Napoli e Frosinone, creano scompiglio nella squadra che dovrà correre per il Parlamento europeo. Stefano Bonaccini minaccia di ritirarsi dalla corsa. C’è l’incognita su Antonio Decaro, sindaco di Bari e già lanciato da Schlein per la competizione europea nel collegio Sud. La spada dello scioglimento per mafia del Consiglio comunale di Bari potrebbe sbarrargli la strada verso la candidatura. A Torino, dopo il passo indietro di Raffaele Gallo, consigliere regionale Pd e figlio di Sasà, coinvolto quest’ultimo nell’indagine sugli appalti per la rete autostradale Torino-Bardonecchia, riapre la guerra per i posti in lista alle prossime elezioni regionali. Il dossier candidature scotta nelle mani di Schlein.
La segretaria studia una norma anti-cacicchi e dà il via libera al codice etico. Capitolo a parte il tema degli uscenti: i deputati europei rivendicano spazio mentre Schlein vuole forze fresche e volti nuovi. La tensione Pd-M5s fa registrare un’altra giornata di veleni. «Mi aspetto che Giuseppe Conte cambi registro sennò mette a rischio la costruzione dell’alternativa alla destra» dice Alessandro Alfieri senatore Pd all’Adnkronos. Sul fronte giudiziario, nell’interrogatorio a Bari Alessandro Cataldo, marito dell’ex assessore regionale Anita Maurodinoia, nega ogni addebito: «È tutto nato da una suggestione investigativa – ha detto al termine dell’interrogatorio di garanzia il suo avvocato, Mario Malcangi – ha negato il pagamento di 50 euro a voto. I problemi di corruzione elettorale sono documentati, ma non sono in alcun modo ascrivibili né fanno capo a lui». Quanto agli elenchi con i dati degli elettori, Malcangi ha spiegato che sono «tipici delle campagne elettorali per tenere sotto controllo il territorio nel senso migliore del termine, per verificare che tutte le possibilità di voto siano state approfondite». Per Cataldo è stata infine chiesta l’attenuazione della misura cautelare. Si è difeso, respingendo tutte le accuse, anche Antonio Donatelli, sindaco di Triggiano (Bari), spiegando di conoscere gli altri due indagati, Sandro Cataldo e Armando Defrancesco e di non essere stato a conoscenza di condotte illecite in chiave elettorale.
Al termine dell’interrogatorio il primo cittadino ha formalizzato le dimissioni.