“Mozioni di sfiducia? Le presentano perché temono le elezioni…”

"Mozioni di sfiducia? Le presentano perché temono le elezioni..."

Andrea Del Mastro, Vittorio Sgarbi, Daniela Santanché e Matteo Salvini. Sembra proprio che, per le opposizioni, presentare mozioni di sfiducia stia diventando un inutile sport olimpico. Anche quella nei confronti di Salvini, infatti, è stata respinta con 211 No, 129 Sì e 2 astenuti.

La “mozionite”, l’irrefrenabile tentativo di far dimettere un membro del governo, è una tendenza sinceramente masochistica che non produce alcun effetto positivo per le opposizioni. “La verità è che sono deboli e temono si possa tornare a elezioni. Presentano, quindi, periodicamente delle mozioni di sfiducia per avere la certezza che il governo si ricompatti e vada avanti”, dice a ilGiornale.it il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli. Una visione che parzialmente viene confermata anche da Marco Grimaldi, deputato di Avs, intercettato da ilGiornale.it durante una pausa alla buvette: “Cosa succede? Niente. Diamo l’opportunità alla maggioranza di difendere i suoi ministri dato che finora sono stati freddini…”, dice riferendosi ai rumors secondo cui i parlamentari di centrodestra sarebbero molto perplessi sulla permanenza del ministro Santanché al governo. A tal proposito, ad esempio, il vice segretario della Lega, Andrea Crippa, parlando con i cronisti davanti Montecitorio, ha detto che se dovesse esserci un rinvio a giudizio del titolare del dicastero del Turismo “deciderà Meloni”. E, poi, ha precisato: “Santanchè è un ministro di Fratelli d’Italia, noi siamo garantisti, poi la presidente del Consiglio, che è segretaria di Fratelli d’Italia, di fronte a un rinvio a giudizio deciderà. Non è la Lega che deve entrare nelle questioni degli altri partiti”.

Ma, finora, ciò che è acclarato è che le opposizioni hanno trovato l’unità solo per la mozioni nei confronti di Salvini, sebbene con i dovuti distinguo:“L’assenza di Salvini in Aula nel momento in cui si discute della mozione che lo riguarda è inquietante e significativa”, ha detto Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera. Ma, poi, dopo aver attaccato il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per la sua assenza durante il voto di sfiducia nei suoi confronti, ha aggiunto: “Va anche detto che tra i firmatari di questa mozione ci sono degli intrusi perché tra il 2017 e il 2019 non si puo’ notare alcuna differenza tra M5s e Lega nel rapporto con il partito di Putin”. Sulla Santanché, infatti, i centristi di Azione e Italia Viva si ritrovano di nuovo sulla stessa lunghezza d’onda. “Credo che molte mozioni che sono state proposte dall’opposizione fino ad ora non siano in linea con le nostre prerogative parlamentari. Se si parla della valutazione politica e dell’operato politico, è nostro dovere – precisa la deputata di Azione Naike Gruppioni parlando con ilgiornale.it – ovviamente portare alla luce i dubbi e cercare di discutere e sciogliere qualsiasi riserva”. La parlamentare calendiana, quindi, distingue le due situazioni: “Su Salvini la valutazione è politica, sulla Santanché la volutazione non è politica, noi non stiamo mettendo in discussione lei come ministro o come operato del ministero, ma lei come imprenditrice.

È chiaro che non spetta a noi, a mio avviso, giudicare e processare questo”.

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