Fiandre, i tifosi tirano birra contro Van der Poel. Lui vince lo stesso

Fiandre, i tifosi tirano birra contro Van der Poel. Lui vince lo stesso

Una delle notizie più curiose del fine settimana di Pasqua è passata quasi inosservata, almeno fino a quando la polizia belga non è entrata in azione. Il giorno di Pasqua, durante le ultime, durissime rampe del famoso Giro delle Fiandre, il pubblico belga ha espresso il suo odio per il campione olandese in maniera molto evidente: mostrandogli il dito medio e tirandogli contro bicchieri pieni di birra. La disavventura, non mostrata specificamente dalla regia televisiva, rischia di avere conseguenze pesanti per i “tifosi”, che sarebbero ricercati dalla polizia. La passione dei belgi per le due ruote è famosa ma raramente si sono visti incidenti del genere sulle strade delle classiche del Nord. La crescente rivalità con l’idolo di casa Wout van Aert sta superando i livelli di guardia.

Non è stata la prima volta

Episodi del genere non sono certo nuovi nella lunga storia del ciclismo: gli aneddoti sui trucchi usati dagli spettatori per penalizzare un campione a loro sgradito si sprecano, fino ai veri e propri sabotaggi tentati durante i Tour de France dell’epoca eroica. Pochi, però, si aspettavano che nella classica di Pasqua si vedessero episodi del genere. Il ciclista della Alpecin-Deceuninck, che ha dominato in lungo e in largo il Giro delle Fiandre, sapeva che si sarebbe trovato per strada parecchi tifosi del rivale Van Aert ma l’incidente registrato da uno spettatore non sarebbe stato affatto isolato. Impegnato su uno dei tratti più duri della corsa, Van der Poel si è visto mostrare il dito medio ed è stato oggetto del lancio di almeno due bicchieri di plastica pieni di birra nel giro di pochi secondi. La estrema vicinanza tra gli spettatori e gli atleti è sempre stato un rischio ma la situazione era rimasta più o meno sotto controllo.

Le cose sono sempre state più complicate nelle seguitissime gare di ciclocross, popolarissimo nel Benelux: lo scorso 31 dicembre, la situazione durante la tappa del mondiale nella cittadina olandese di Hulst era andata ben oltre i limiti. Nel finale di gara, vinta da Van der Poel, il campione oranje ne aveva avuto abbastanza, sputando contro alcuni spettatori che lo stavano fischiando. Nel post-gara, Van der Poel si era scagliato contro la maleducazione di certi “tifosi” ma, almeno secondo alcuni esperti, a farlo andare su tutte le furie sarebbe stato il fatto che era stato bersagliato con bicchieri pieni di urina. Non esistono prove fotografiche o video di questo incidente ma la reazione stizzita del campione della Alpecin era sembrata eccessiva. Nonostante i tentativi degli organizzatori di riportare la situazione alla normalità, l’escalation sembra continuare.

“Non ne avevo più alla fine”

La reazione degli organizzatori al tiro di birra, secondo quanto riportato dal giornalista olandese Thijs Zonneveled, è stata immediata. L’amministratore delegato dell’amministrazione, Thomas van den Spiegel, ha confermato che la Flanders Classics sta collaborando con la polizia e medita di offrire una ricompensa a chi aiuterà ad identificare i colpevoli. La reazione del collega Thomas de Gendt è perfetta: “Stare lì sotto la pioggia, al freddo per sei ore solo per tirare della birra a chi sta vincendo. La gente ha degli hobby davvero strani”. La cosa più divertente è che l’interferenza degli spettatori non è stata in grado di impedire al portabandiera della Alpecin di vincere il Giro delle Fiandre per la terza volta consecutiva. Il nemico numero uno di Van der Poel? La pioggia battente. “Quando è iniziato a piovere, sapevo che sul Koppenberg sarebbe stata una situazione caotica. Appena le altre squadre hanno iniziato ad attaccarci ho chiesto ai miei compagni di tenere la situazione sotto controllo prima del Koppenberg. Da lì in avanti sarei stato comunque da solo. Hanno fatto un lavoro incredibile”. Lo strappo sul famigerato muro, reso ancora più complicato dal pavé viscido, ha aperto una voragine che ha sorpreso tutti.

Lo sforzo enorme ha rischiato di rivelarsi un autogol, visto che affrontare l’ultimo giro in solitaria è diventato un calvario: “Non ne avevo più alla fine, la situazione è simile a quanto successe nel mondiale di Harrogate del 2019. Avevo il serbatoio vuoto, forse è stato il Giro delle Fiandre più duro della mia vita. Non sono mai stato così contento di vedere il cartello dell’ultimo chilometro”. La terza vittoria al Fiandre lo ha fatto salire in vetta alla classifica dei più vincenti di sempre, a fianco di leggende come Museeuw, Boonen e Cancellara. Van der Poel non sembra particolarmente impressionato: “I record non mi interessano, ho avuto più successo di quanto avrei potuto sognare. Magari ci vorrà qualche giorno prima che mi renda conto di aver vinto la Ronde come campione del mondo”. Sicuramente non si aspettava di doverlo fare schivando bicchieri pieni di birra..

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