Un corteo non autorizzato per le vie della capitale, volto a manifestare solidarietà ad Ilaria Salis, ad Anan Yaeesh e al popolo palestinese. Ma che si sarebbe concluso con un raid vandalico ai danni di una nota catena di supermercati, accusata dagli antagonisti di essere complice di Israele. Questo è quanto avvenuto nelle scorse ore a Roma, per una protesta che sarebbe stata messa in atto da circa duecento persone fra militanti anarchici e di estrema sinistra, nel quartiere San Lorenzo. “Nè prigione nè estradizione” si leggeva nello striscione esibito dai manifestanti durante il percorso, fra cori contro le forze dell’ordine, vessilli della Palestina e bandiere anarchiche. Il corteo in questione, partito da piazza Sassari, è poi giunto davanti alla sede dell’ambasciata ungherese sotto lo sguardo degli agenti di polizia in tenuta anti-sommossa, prima di proseguire oltre.
Per quanto si trattasse di una manifestazione non autorizzata, fino a quel momento non sarebbero state segnalate criticità particolari. Il quadro sarebbe tuttavia cambiato quando anarchici ed esponenti di gruppi di estrema sinistra sarebbero passati davanti al supermercato Carrefour di via dei Sabelli, che in quel frangente era aperto. Ed è scattato il blitz, nonostante la presenza di numerosi clienti: gli antagonisti avrebbero acceso un fumogeno e l’avrebbero lanciato all’interno del negozio. Un’azione improvvisa che ha spaventato i cittadini intenti a fare acquisti, pur non causando feriti. Non è tutto: prima di andarsene, gli autori del blitz avrebbero infatti imbrattato le pareti esterni del punto vendita con la vernice nera. A quel punto il corteo si sarebbe sciolto e i partecipanti si sarebbero allontanati. Il motivo alla base dell’azione contro il supermarket è poi stato illustrato in una nota pubblicata sul portale web Radio Ondarossa.
Un comunicato non privo di tratti a dir poco surreali, nel quale gli antagonisti attaccano Carrefour e ricostruiscono le fasi della protesta. “Passati davanti il Carrefour di via dei Sabelli, qualcunx ne ha segnalato la complicità con Israele e il genocidio in Palestina. Il corteo si è sciolto pochi momenti dopo – si legge nella nota in questione – non volevamo rimanere a casa da solx, non volevamo rimanere chiusx in una strada e così è stato. Abbiamo camminato insieme e lasciato il segno.
Questa manifestazione era per tutti coloro che continuano a lottare contro la guerra interna che fa lo Stato a chi continua a resistere, contro la guerra esterna di cui l’Occidente è protagonista”.