Agli Dei del tennis certe sorprese non piacciono. Sarà per questo che nel giorno in cui Jannik non sembrava il solito Sinner, a un certo punto è arrivato un temporale su Miami che nessun meteo aveva previsto. Cinquanta minuti dopo una possibile sconfitta è diventata quasi una passeggiata.
Succede spesso così nel tennis, quando i campioni non sono in giornata e gli avversari vengono frenati a un passo dal colpaccio. E d’altronde l’olandese Tallon Griekspoor, uno che con Sinner finora ha sempre perso, aveva preparato il match dicendo: «Mi piacciono le sfide». Quasi quasi ce l’aveva fatta, dopo un primo set in cui Jannik era partito abbastanza bene, ma non aveva mai dato l’impressione di essere nella giornata giusta. Fallite un paio di palle break, l’italiano si è trovato in difficoltà, mentre Griekspoor giocava a tutto braccio senza mai uscire dalle righe. Tanto che sul 5-5 si è preso il servizio di Sinner pregustando il gran finale. Poi, però, è arrivata la pioggia.
La pausa ha portato consiglio, e al rientro le gerarchie della classifica sono state rimesse a posto: la svolta, anche in questo caso, sul 5 pari, ma questa volta è stato Sinner a mettere la freccia, con cinque game consecutivi che hanno riportato la giornata nel verso giusto. Finirà infatti 5-7, 7-5, 6-1, e per il numero 3 del mondo ora si apre un tabellone facilitato fino alla semifinale. A patto di ritrovare la versione migliore di se stesso: «È stata una battaglia e una giornata difficile. Ho cercato di essere mentalmente forte e dopo la sosta ho deciso di essere più aggressivo. Certe volte non ti senti a posto, l’importante è avere in chiaro cosa fare. Sono contento».
Intanto a Miami l’Italia festeggia anche Musetti e Arnaldi. Il primo trova il primo successo da papà (il 15 è nato Ludovico), superando Safiullin 7-6, 6-1 dopo un periodo buio, mentre Matteo vola agli ottavi battendo Shapovalov 6-3, 7-6.
Come dire che per l’Italia del tennis, il sole continua a splendere.