A quarantotto ore dalla strage alla Crocus City Hall di Mosca, si infittisce la trama che mette insieme gli assalitori man man che gli arrestati interloquiscono con le autorità russe. Da ieri, nel sovrapporsi forsennato di notizie ufficiali e di post ufficiosi sui canali social, conosciamo sempre meglio i volti e le testimonianze di almeno quattro dei presunti terroristi di venerdì scorso.
Custodia cautelare fino al 22 maggio
Il tribunale Basmanny di Mosca ha disposto la custodia cautelare, sino al 22 maggio, per le quattro persone arrestate con l’accusa di aver preso parte all’attacco di venerdì scorso. Lo riporta Ria Novosti. Dopo Dalerjon Mirzoev, Saidakrami Rachabalizoda e Shamsidin Fariduni, il provvedimento cautelare è stato disposto anche nei confronti di Fayzov Muhammadsobir Zokirchonovich. Anche Zokirchonovich, classe 2004, è originario del Tagikistan. Per tutti si tratta dell’applicazione dell’articolo 205, parte 3, paragrafo “b”, del Codice penale russo che riguarda la fattispecie di “attacco terroristico da parte di un gruppo di persone che ha provocato la morte di un individuo“.
Gli assalitori dell’Isis confessano in tribunale
La pubblicazione del video dell’orrore da parte del’Isis (seguita da un secondo video agghiacciante) ha permesso oggi di incrociare i fotogrammi con i video degli interrogatori agli assalitori nella foresta di Bryansk, poco dopo la cattura. Di questi almeno tre sono riconoscibili nel video pubblicato dallo Stato Islamico. A Mosca, intanto, si è proseguito con gli interrogatori: Dalerjon Mirzoev, uno dei sospettati, ha ammesso la sua colpevolezza. Lo riporta Ria Novosti, citando il servizio stampa del tribunale cittadino di Mosca. “Mirzoev, come parte di un gruppo armato organizzato, ha partecipato a una sparatoria contro cittadini della Federazione Russa che erano presenti nei locali degli edifici del municipio di Crocus. Dopo di che l’accusato ha appiccato il fuoco all’edificio del municipio di Crocus. Mirzoev ha ammesso la sua colpevolezza per intero“, ha affermato il servizio stampa del tribunale. Il tribunale Basmanny di Mosca, riporta la Tass, ha quindi disposto l’arresto di Mirzoev. L’uomo è stato mostrato in tribunale con il volto tumefatto mentre sembra respirare con difficoltà.
La giudice Elena Lenskaja aveva ordinato di adottare nei confronti dell’imputato una misura detentiva sino al prossimo “22 maggio”, estesa poi a tutti gli altri. Nei confronti di Mirzoev e degli altri si procederà per terrorismo: tutti, dunque, ora rischiano l’ergastolo. Come già avvenuto con Mirzoev, la corte ha ordinato l’arresto anche di Saidakrami Rachabalizoda, il secondo sospettato a confessare. Nato nel 1994 in Tagikistan, Rachabalisoda ha detto di avere quattro figli. Nel caso di Shamsidin Fariduni, il terzo a confessare in udienza, Ria Novosti riferisce che si è deciso di procedere a porte chiuse per tutelare la segretezza delle indagini e le informazioni sui partecipanti al processo.
I segni delle violenze e delle torture sui terroristi dell’Isis
Intanto, il media indipendente Meduza lancia l’accusa di torture ai danni degli arrestati: alcuni canali Telegram filorussi hanno, infatti, rilanciato alcuni fotogrammi scattati durante un interrogatorio mentre il sospettato viene torturato con delle scosse elettriche. Le immagini mostrano un uomo sdraiato sul pavimento, con i calzoni abbassati, e pare essere collegato a cavi elettrici di un dispositivo di comunicazione militare che le forze di sicurezza usano per torturare con scosse elettriche. La notizia si unisce a quella del taglio dell’orecchio a uno degli arrestati, poi costretto a mangiare la parte amputata.
Anche gli altri due sospettati in tribunale hanno mostrato sul volto e nel corpo i segni di percosse e torture. Uno di loro, il 19enne Mukhamadsobir Fayzov, ieri ritratto in terra con un occhio chiuso e l’altro tumefatto dalle percosse, è stato condotto in udienza con il camice da ospedale e in sedia a rotelle. Il ragazzo sarebbe stato prelevato per essere interrogato direttamente dal reparto di terapia intensiva. Secondo il canale Telegram Baza, Fayzov era stato condotto in piena notte all’ospedale regionale di Bryansk.
Inizialmente è stato assegnato al reparto di pneumologia, ma da lì è stato trasferito in terapia intensiva.