A quasi 48 ore dalla strage della Crocus City Hall di Mosca, l’Isis ha pubblicato un video di novanta secondi che ritrae la sequenza dell’attentato. Le immagini, introdotte da un messaggio in arabo che recita “Esclusiva per l’agenzia Amaq che mostra momenti del sanguinoso attacco contro i cristiani ieri a Mosca“, riportano la data di ieri, sabato 23 marzo, e sono state rilanciate dal principale canale di propaganda dello Stato Islamico per poi rimbalzare attraverso i canali Telegram e WhatsApp, oltre che su X.
Novanta secondi di ferocia
Il video è stato girato dopo che i terroristi hanno dato fuoco all’edificio: al momento delle riprese i terroristi si trovavano vicino all’ingresso numero 1 della sala concerti. Nelle riprese agghiaccianti, girate presumibilmente da uno degli assalitori con uno smarphone mentre viene sferrato l’attacco, si vede uno dei terroristi che spara con un’arma automatica attraverso una porta e uccide una persona. Viene mostrato poi un corridoio con diverse persone a terra e del sangue.
Le stesse immagini mostrano un altro terrorista armato di coltello che si avvicina a un uomo gravemente ferito steso a terra per colpirlo con ferocia ripetutamente più volte al collo. Poi, rivolgendosi alla telecamera si sente la sua voce dire: “Allah è il più grande, gli infedeli vengono sconfitti con la volontà di Allah. Usciamo sulla via di Allah e per dare la vittoria alla loro religione“. Nella parte finale del video i terroristi, armi alla mano, si aggirano quasi dubbiosi sul da farsi, probabilmente alla ricerca della via d’uscita: con sè, oltre ai fucili d’assalto hanno degli zaini semivuoti, tutti uguali. Le loro voci sono opportunamente modificate con un distorsore.
Il confronto tra i volti degli arrestati e il video dell’Isis
Confrontando le sequenze del video con le foto degli assalitori si riuscirebbero a distinguere almeno tre degli attentatori arrestati dalle forze russe e dei quali abbiamo parlato da queste colonne, nonostante le immagini siano mosse e i volti parzialmente oscurati. L’uomo che irrompe nella sala con una mitragliatrice indossa una maglietta color crema, pantaloni neri e scarpe da ginnastica. Sulla maglietta sono visibili due scritte bianche. Gli stessi abiti sono indossati dall’uomo a cui è stata tagliata una parte dell’orecchio durante l’arresto e che nelle immagini viene condotto fuori dal bosco.
Si tratterebbe di Rajab Alizadeh, il giovane trasportato a braccia dalle forze di polizia russe nella medesima location degli altri, con il volto insanguinato e un orecchio pazialmente tagliato: in rete circolano ulteriori video in cui al trentenne viene infilato in bocca il pezzo amputato. Costui spiega agli uomini che lo filmano di aver lanciato dall’auto in corsa i fucili d’assalto impiegati nell’attentato (la Logan a bordo della quale sono stati fermati), seguito dagli altri mentre, secondo quanto diffuso dalle autorità russe, stavano viaggiando diretti verso il confine con l’Ucraina.
Il “capobanda” e il terzo assalitore
L’assalitore che taglia la gola all’uomo ferito indossa, invece, una felpa verde maniche lunghe, jeans blu e scarpe da ginnastica a strisce bianche. Abiti simili sono indossati dal detenuto che la direttrice di Russia Today ha definito il “capobanda“, ovvero il giovane che è stato interrogato da seduto e che non parlerebbe russo, essendo assitito da una traduttrice. Tuttavia, il video da lei pubblicato lo mostra senza scarpe da ginnastica. Un altro terrorista indossa pantaloni grigi e un maglione verde, scarpe con una striscia bianca e i suoi vestiti sono sporchi di sangue: si tratterebbe del primo volto che è circolato nelle scorse ore, ovvero quello di Shamsidin Fariduni, il giovane che legato a pancia in giù che risponde tremando all’interrogatorio nel mezzo della foresta. Il ragazzo, tenuto per i capelli mentre viene ripreso con uno smartphone, tremante, aveva confessato di essere stato assoldato da un predicatore su Telegram per uccidere “più gente possibile“.
Un punto sul quale le versioni degli altri arrestati sembrano coincidere quasi alla perfezione.