Il premier Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron, al termine dei lavori del Consiglio europeo, hanno avuto un proficuo incontro bilaterale.
Tra i due leader europei, secondo fonti italiane, si è registrata una “particolare convergenza sulla dimensione esterna dalla migrazione” e sull’opportunità di proseguire “sulla strada dei partenariati rafforzati con i Paesi di origine e transito, e sulla necessità di combattere con determinazione i trafficanti di esseri umani, come sottolineato anche dalle Conclusioni del Consiglio Europeo“. Durante il summit si è rimarcato come il Consiglio Europeo “anche grazie all’impulso italiano e francese” abbia ritrovato l’unità su temi importanti come il Medio Oriente, l’agricoltura e la Difesa europea con l’avvio “di una riflessione sul nodo essenziale delle risorse da affiancare al miliardo e mezzo già assicurato nel contesto della revisione del Qfp (Quadro finanziario pluriennale) per il nuovo programma di difesa europea (Edip) recente presentato dalla Commissione”.
L’Ucraina, soprattutto alla luce dei nuovi e imponenti attacchi dei russi contro la popolazione civile, è stata al centro del colloquio in cui, secondo le fonti, è stato confermato il valore fondamentale dell’unità e della determinazione dell’Unione europea, in coordinamento con i partner G7, nel sostegno agli ucraini per arrivare a una pace giusta. Meloni e Macron hanno, infine, espresso una “particolare convergenza sulla dimensione esterna dalla migrazione” e, così come sottolineato anche dalle conclusioni del Consiglio europeo, hanno indicato la loro volontà di proseguire “sulla strada dei partenariati rafforzati con i Paesi di origine e transito, e sulla necessità di combattere con determinazione i trafficanti di esseri umani, come sottolineato anche dalle Conclusioni del Consiglio Europeo”.
Il presidente francese Macron, parlando con i giornalisti, è tornato poi a parlare della necessità di reperire le risorse per la difesa comune europea e ha fatto presente che, oltre al budget attuale dell’Ue, l’Unione può fare ricorso agli eurobond. Ma non solo. Il capo dell’Eliseo ha ipotizzato di usare i profitti dei beni russi congelati oppure di chiedere alla Bei di “adattare la sua politica al settore della sicurezza e della difesa per accrescere gli investimenti e scatenare più investimenti privati”.
Macron ha poi concluso: “Abbiamo chiesto alla Commissione Ue di valutare tutte le sue opzioni di mobilitazione di finanziamenti per avere delle proposte entro giugno, perché è a giugno che dovremo decidere finanziamenti nuovi e finanziamenti aggiuntivi per accrescere questo sforzo di difesa collettiva”.