Lo scorso 20 marzo il Mirror ha pubblicato la clamorosa notizia: un membro dello staff della London Clinic, dove Kate Middleton è stata operata all’addome il 17 gennaio 2024, “è stato sorpreso mentre tentava di accedere” alla cartella clinica della principessa allo scopo di divulgare informazioni sulle sue condizioni di salute. L’ospedale ha aperto un’indagine interna, avvertendo l’Information Commissioner’s Office (Ico, ovvero l’autorità garante per la protezione dei dati personali) della violazione. I primi risultati di questa inchiesta inchioderebbero addirittura tre dipendenti della clinica, ma molte cose non sono ancora del tutto chiare.
La London Clinic
La London Clinic è nell’occhio del ciclone da giorni. La storia del presunto accesso ai dati clinici della principessa del Galles ha innescato un vero e proprio effetto domino. All’inizio sembrava che ci fosse un solo presunto responsabile del tentativo di furto delle informazioni riguardanti la salute di Kate dopo l’intervento all’addome dello scorso gennaio.
Invece l’indagine interna aperta dall’ospedale, come riporta il Daily Mail, avrebbe individuato tre membri dello staff implicati nella faccenda, che sarebbero stati prontamente sospesi dal lavoro. Tuttavia non è chiaro il livello di coinvolgimento, ovvero se tutti siano sospettati di aver provato ad accedere alla cartella clinica, o se qualcuno di loro sia accusato di negligenza, di non aver vigilato sulla privacy di Kate e, per estensione, di tutti i pazienti della clinica.
Inoltre al momento è impossibile sapere quando sarebbe avvenuto il tentativo di furto e se qualcun altro sia già stato licenziato. Per la verità ci sarebbero molte altre domande senza risposta: possibile, per esempio, che la cartella clinica di Kate, della futura Regina d’Inghilterra, si trovasse praticamente a portata di mano, che non siano state applicate delle restrizioni ancora più severe? “Questa è una questione che riguarda la London Clinic”, ha commentato in maniera laconica Kensington Palace, come riportato dal People.
In realtà non è più così: anche l’Information Commissioner’s Office ha aperto un’inchiesta in merito, poiché vorrebbe capire se ci sono stati dei ritardi nella segnalazione della violazione della privacy della principessa. La legge britannica, infatti, stabilisce che simili episodi devono essere riportati al garante entro 72 ore dalla scoperta. Pena una multa da 17 milioni di sterline, come ha spiegato il Daily Mail, il quale sostiene anche che la direzione della London Clinic avrebbe atteso sette giorni dopo le dimissioni di Kate per informare l’Ico. Questo farebbe pensare che il tentativo di accesso sarebbe avvenuto mentre la principessa era ancora ricoverata. Tuttavia, non conoscendo l’esatta cronologia degli eventi, non possiamo fare alcuna ipotesi in merito.
Kate lavora “da casa”
La principessa sarebbe stata informata delle vicissitudini della sua cartella clinica, che si aggiungono a quelle riguardanti la foto ritoccata per la Festa della Mamma e ai presunti intrighi sulla sua prima uscita informale con il principe William e sulla sua salute. Kate, però, avrebbe deciso di lasciarsi tutto alle spalle e ricominciare. Un piccolo segnale in tal senso arriva proprio dal Palazzo reale. Un portavoce di William e Kate ha dichiarato al Telegraph che la principessa del Galles starebbe lavorando da casa al suo progetto sull’infanzia Shaping Us, del Royal Foundation Centre for Early Childhood.
Una buona notizia, perché sottolinea che Kate non ha tralasciato una delle iniziative a cui tiene di più, lanciata nel gennaio 2023 e dedicata allo sviluppo psicologico, emotivo dei bambini nei loro primi anni di vita. Già lo scorso gennaio i giornali avevano assicurato che la principessa avrebbe continuato a seguire la campagna “Shaping Us” anche in convalescenza, ma ora c’è una conferma ufficiale. “La principessa è stata aggiornata” durante le fasi di evoluzione, ha spiegato il portavoce. Sembra proprio che, passo dopo passo, la futura sovrana stia tornando alla normalità.