Una fantascienza che viene da un altro mondo, o almeno da oltre la Muraglia cinese. Tradizionalmente il grosso della produzione fantascientifica mondiale nasce in lingua inglese. Negli ultimi anni gli equilibri però si sono spostati e uno dei romanzieri di maggior successo è diventato il cinese Liu Cixin con la sua trilogia iniziata, nel 2007, con il titolo Il problema dei tre corpi e seguita da La materia del cosmo e Nella quarta dimensione (tutti Mondadori). Cixin ha immaginato una distopia in cui la Cina è al centro, a partire dagli anni Sessanta, quelli della rivoluzione culturale, di un complesso rapporto con una civiltà aliena che viene da un sistema trisolare ed ha un programma di invasione del nostro pianeta.
I libri sono diventati un bestseller prima in patria e poi a livello mondiale, anche perché si tratta di una narrazione che esce dai canoni degli autori occidentali. Ora questo corpus immaginifico pieno di trisolariani (gli alieni), di sofoni (particelle subatomiche modificate a danno degli umani) e di impenetrabili che devono guidare la resistenza della Terra sbarca anche sugli schermi grazie ad una serie Netflix, in streaming da oggi.
I libri di Cixin non sono semplici e non era facile condensarli sullo schermo, portandone lo spirito in una serie. Netflix ha affidato il compito a David Benioff e D.B. Weiss, due specialisti di missioni impossibili. A loro si deve Il trono di spade di casa Hbo, tanto per capirsi. Hanno optato per un doppio binario. Da un lato, come nel libro di Cixin si parte dagli eventi cinesi degli anni Sessanta e questa parte della narrazione resta piuttosto fedele all’originale. Nella Pechino della rivoluzione culturale, gli intellettuali vengono torturati per le loro idee. Quando la studente di astrofisica Ye Wenjie subisce una perdita terrificante, la sua fede nella civiltà viene messa alla prova e il suo desiderio di vendetta cresce. Con conseguenze che si riverbereranno nel futuro. La parte ambientata nel presente distopico è pensata in modo da essere più thriller e spostare il contesto in un ambito più internazionale, rispetto all’originale.
La serie, nella parte ambientata al giorno d’oggi, racconta una inspiegabile stasi scientifica: tutti gli esperimenti che contano iniziano a fallire. Un gruppo di giovani scienziati, soprannominati «i Cinque di Oxford», deve capirne il motivo. Ma in breve è la realtà fisica a sembrare sovvertita, mentre si susseguono morti misteriose e il caos prende il sopravvento.
Senza aggiungere troppo per non rovinare la visione al pubblico si può dire che la serie è un prodotto riuscito, anche se ovviamente in otto episodi ha dovuto sforbiciare pesantemente molti temi del libro. Tra cui il sottotraccia, che si percepiva nelle pagine di Liu Cixin, che quello in cui siamo entrati potrebbe essere un futuro molto più cinese di quanto gli occidentali vorrebbero ammettere.
La forza della serie è invece la caratterizzazione di buona parte dei personaggi (esclusi alcuni di quelli aggiunti all’originale librario con un po’ di sciatteria) e la resa al cardiopalmo di un intrigo sofisticato e complesso di cui i fili si riannodano con improvvisi colpi di scena.
Ecco, forse l’intrigo è sin troppo sofisticato. Le prime puntate potrebbero dare l’impressione al pubblico di essere precipitati nuovamente in un loop infinito in stile Lost. In realtà non è così, tutto ha un capo e una coda. La serie gioca anche con intelligenza con alcune delle tecnologie reali con cui ci stiamo confrontando, come il virtuale e l’Intelligenza artificiale.
Ah, una notazione sul titolo del libro di Liu Cixin e anche della serie. La gravitazione lega due corpi in orbite ellittiche con il baricentro in uno dei due fuochi dell’ellisse. Quando i corpi però diventano tre, la gravitazione diventa molto più imprevedibile. Ancora oggi, pur dotati di potenti computer risolviamo il problema dei tre corpi solo per approssimazione. Il rimando è alla complessità, al sistema solare da cui vengono gli alieni che vogliono invadere la terra, ma in fondo è anche un messaggio geopolitico. La Cina non porta il mondo fuori dai vecchi schemi bipolari verso uno schema tripolare molto più complesso?
Ecco, nella serie certi problemi non li troverete, il marketing di Netflix e globalista e deve far contenti tutti. Ci riesce anche questa volta.