Il blitz del giudice di Crotone che ha sospeso l’ordinanza di fermo alla nave Humanity 1, imbarcazione tedesca della Ong Sos Humanity, che opera nel Mediterraneo, ha dato nuove forze alle organizzazioni non governative e alla sinistra per cercare di sconfessare il governo nel suo lavoro legislativo. Non è certo una novità che le Ong, per lo più straniere, abbiano velleità di dettare legge in Italia, sovrapponendosi e sostituendo gli organi preposti. Nel loro immaginario, l’Italia è una terra di nessuno in cui possono disporre liberamente dei porti per scaricare i migranti e ripartire per effettuare nuovi interventi. E chi prova a far loro notare che esiste un governo con mandato democratico che lavora per fare l’interesse dei cittadini, che è anche quello di proteggere la sicurezza nazionale, riceve accuse e insulti. E non solo dalle Ong, ma anche dalla sinistra compiacente che usa le Ong come piede di porco contro il governo.
In questo contesto dev’essere inserita la nuova protesta che vogliono inscenare le organizzazioni non governative, che hanno deciso di cambiare strategia. Sos Humanity e Sea Eye hanno annunciato per il prossimo venerdì 22 marzo alle 16:00 un sit in davanti all’ambasciata italiana di Berlino. “La blocco di Humanity 1 è stato revocato lunedì ma continuiamo a chiedere, in solidarietà con le navi dell’alleanza Sea Watch 5 e Sea Eye 4: liberate la flotta“, scrivono nel manifesto con il quale annunciano la manifestazione. “Vieni in piazza con noi e alza la voce per i diritti umani! Se puoi, porta fiori e candele in ricordo dei defunti. Allo stesso tempo, vogliamo far sentire la nostra voce: per vie di fuga sicure e per il rilascio immediato di Sea Watch 5 e Sea Eye 4“, concludono le Ong.
Come mai hanno deciso di effettuare una manifestazione di questo tipo a Berlino e non, per esempio, davanti al ministero dell’Interno italiano a Roma, che è responsabile del decreto Piantedosi che tanto contestano? La risposta va cercata soprattutto nelle affermazioni si Gorden Isler, portavoce di Sea Eye, secondo il quale “solo la Germania, in quanto Stato di bandiera, ha il diritto di sanzionare la nostra nave per condotta scorretta in acque internazionali. Ora che tre navi di salvataggio tedesche sono state sequestrate in Italia, spetta al governo federale impegnarsi finalmente e sostenere politicamente le missioni umanitarie delle navi di salvataggio tedesche“. Nel momento in cui le Ong inizieranno a sbarcare i migranti in Germania, allora potranno rivendicare la titolarità della bandiera. Finché le navi tedesche che operano in acque internazionali sbarcheranno in Italia i migranti, sono italiane le leggi che devono rispettare. E le pantomime davanti all’ambasciata italiana rappresentano solo l’ennesimo tentativo di propaganda che, molto spesso, è stata sostenuta dai partiti rossi italiani.