Dopo il Senato ieri, questa mattina Giorgia Meloni è intervenuta anche alla Camera dei Deputati per replicare al dibattito parlamentare successivo alle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì a Bruxelles. Il presidente del Consiglio ha ribadito che non c’è alcuna intenzione di partecipare con i soldati all’offensiva in Ucraina e che il lavoro che l’esecutivo sta compiendo è quello di “creare le condizioni per arrivare a un tavolo di trattativa“. Allo stesso tempo, Meloni ritiene che sia oggettivamente sostenibile la tesi per la quale “la posizione del governo italiano al cospetto del mondo che ci guarda non sia chiara in tema di Ucraina“. La premier crede quindi che sia chiaro a tutti “che oggi, grazie al fatto che c’è una maggioranza di centrodestra, l’Italia è una nazione che rispetta i suoi impegni“. Mentre non è certo che si potrebbe dire la stessa cosa “nel caso in cui al governo ci fosse l’attuale opposizione“.
La replica sulla guerra in Ucraina diventa un’occasione per rispondere al muso duro al precedente discorso pronunciato dall’onorevole De Luca, del Partito Democratico. “Quando c’era una maggioranza molto variegata, le risoluzioni erano lontani anni luce dalla chiarezza delle nostre risoluzioni – attacca il capo del governo -. Mi sembra che ci siano delle ambiguità nel Partito Democratico. I voti dicono che la posizione italiana è chiara“. Un’ambiguità che invece su questo tema con la leader di Fratelli d’Italia: “Non ho due facce tra quando sto all’opposizione e quando sto al governo – ricorda -. Ho sempre garantito l’appoggio all’Ucraina, prendo delle decisioni che considero giuste, non credo che si sta all’opposizione si sia più liberi su alcuni temi, penso che su alcuni temi le posizioni non debbano cambiare“.
Ecco perché se c’è un problema più ampio, quello riguarda le opposizioni: “Il Pd è ambiguo, prima si astiene sull’Ucraina e poi spiega a noi cosa dobbiamo fare. Almeno non venga a spiegarci cosa dobbiamo fare“. A chi poi, tra i dem, le contesta che dovrebbe parlare con Orban e con Salvini per chiarire il sostegno all’Ucraina, la replica di Meloni è piuttosto ferma: in entrambi i casi “contano le decisioni e i voti“, sottolinea. E il governo italiano “ha una posizione chiara e in Ue“. In alcuni casi, “quando io parlo con persone con cui ho buoni rapporti, e non avevo bisogno di farlo con il ministro Salvini, è possibile che io porti a casa dei risultati, se voi provate a parlare con i vostri alleati del M5s e fate questo miracolo l’Ucraina vi sarà grata“, conclude.