C’è una Procura, quella di Firenze, che mette tutto nero su bianco: gli ex brigasti rossi, dopo un lungo purgatorio, sono tornati. E potrebbero condizionare, anche solo ideologicamente, le azioni, i raid e le spedizioni contro le Istituzioni, mosse da centri sociali e collettivi studenteschi. Nelle informative della Digos si fa riferimento «alla pericolosa e crescente saldatura tra vecchie brigate rosse e nuovi movimenti di lotta pro-Palestina». Un’indagine, ancora alle prime battute, che però trova conferma anche in alcuni passaggi contenuti nella relazione dell’intelligence italiana riferita all’anno 2023. Il Giornale è in grado di ricostruire, con nomi e cognomi, il legame tra centri sociali, collettivi studenteschi e vecchi appartenenti (mai pentiti) alla lotta armata italiana.
Il movimento «Cambiare Rotta», l’organizzazione studentesca di estrema sinistra, rimbalzato nelle ultime settimane agli onori della cronaca per aver impedito di parlare a David Parenzo alla Sapienza di Roma e Maurizio Molinari alla Federico di Napoli, perché ebrei, ha scelto come «testimonial» della propria campagna di tesseramento 2024 l’ex brigatista rosso Francesco Piccioni, fondatore della colonna romana delle Br e membro della direzione strategica con Curcio, Franceschini e Moretti. In video postato il 9 marzo scorso, sulla piattaforma Contropiano, il movimento Cambiare Rotta lancia la campagna di adesione in un convegno su Lenin. Ospite (unico) d’eccezione è l’ex brigatista, che ebbe un ruolo non operativo anche nel sequestro Moro e che non si è mai pentito. Nell’aprile del 2021, Piccioni ha criticato lo Stato italiano per l’ossessione manifestata nei confronti dei brigatisti scappati in Francia. Potere al Popolo, che è la costola politica di Cambiare Rotta, ha riservato all’ex brigatista Piccioni una poltrona nel comitato di garanzia. Da Roma a Firenze: il filo rosso tra movimenti anti-Israele e vecchie Br si rinnova e rinsalda.
Nel capoluogo toscano, il centro sociale Cpa Firenze Sud, tra i più caldi nelle proteste anti-Israele, si affida alle lezioni di Pasquale Abatangelo: carriera iniziata nei Nuclei Armati Proletari e proseguita con le Br. Il centro sociale, che occupa un immobile del Comune di Firenze, ha come punto di riferimento intellettuale Abatangelo. Chi è? Un vecchio brigatista famoso per essere stato uno dei tredici detenuti politici di cui le Br hanno chiesero la liberazione in cambio del rilascio di Aldo Moro. Ha scontato venti anni di detenzione, sei anni di semilibertà, e quattro anni di libertà vigilata. Non si è mai pentito, né dissociato. Non è passato inosservato il 15 ottobre scorso, a Milano, la presenza dell’ex terrorista rosso Francesco Giordano alla testa del corteo per la Palestina Libera. Giordano, componente della Brigata XXVIII marzo, fu tra i responsabili dell’omicidio ai danni di Walter Tobagi. Sono ritornati i cattivi maestri.