Ha minacciato e perseguitato una giovane donna, con anche richieste di denaro e pedinamenti. È l’accusa nei confronti di un uomo arrestato questa mattina dai carabinieri di Serra Bruno, in provincia di Vibo Valentia, per gravi molestie e minacce. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, l’indagato ha inondato la vittima di messaggi dal tono fortemente intimidatorio, come “ti spiaccico la faccia contro il muro“.
L’arresto dell’uomo
I due si erano conosciuti in occassione di una cena tra amici. Dapprima l’uomo ha cercato di contattare la ragazza tramite messaggi e telefonate incessanti poi, non ricevendo il riscontro sperato, è passato ai pedinamenti. A quel punto la vittima ha deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine. L’indagato, con condotte reiterate, ora si trova agli arresti domiciliari. Contestualmente i carabinieri di Serra Bruno hanno attivato la procedura di codice rosso per garantire protezione alla giovane donna.
Le minacce choc: “Ti spiaccico la faccia”
Le molestie subite dalla vittima comprendono anche richieste di denaro, tentativi indesiderati di approccio fisico e divulgazioni false di presunti rapporti sessuali. Inoltre l’uomo avrebbe anche minacciato di svelare situazioni inesistenti ai genitori della ragazza e usato espressioni fortemente intimidatorio, come “se non la finisci ti spiaccico la faccia contro un muro“. Le minacce sarebbero state tali da costringere la giovane a modificare le sue abitudini quotidiane, oltre a causarle uno stato di profonda ansia e agitazione.
Il precedente
Un episodio anologo si è verificato anche nel Salernitano. Un uomo di Baronissi è stato denunciato perché, tra il 2021 e il 2023, avrebbe perseguitato una ragazza con numerosi messaggi, mail, citofonate a qualsiasi ora del giorno. La denuncia sarebbe emersa durante la prima udienza del processo a carico dell’imputato per un’aggressione alla titolare di un negozio nel comune della Valle dell’Irno. Per questo episodio, l’uomo si trova agli arresti domiciliari in una casa di cura di Pellezzano. Secondo una consulenza della procura, all’epoca dei fatti, il giovane sarebbe stato affetto da “disturbo delirante cronico paranoideo”.