L’Inter schiacciasassi che sta dominando la Serie A sceglie la partita peggiore per non esprimere il suo solito calcio. Nella bolgia del Wanda Metropolitano l’undici di Simone Inzaghi passa per primo con Dimarco ma si fa raggiungere subito dal rientrante Griezmann. Nel secondo tempo i nerazzurri sprecano un paio di ottime occasioni per poi soccombere grazie ad uno scatenato Memphis Depay. Nei supplementari ancora un paio di chances sprecate da entrambe le parti: ci vogliono i calci di rigore per decidere chi passerà ai quarti di Champions. Fatale all’Inter gli errori di Alexis Sanchez, Davy Klaassen e del capitano Lautaro Martinez. Grandissima delusione per i nerazzurri, che nel 2024 non avevano mai perso. Stranamente stavolta è mancato il colpo del ko. A ridere, ancora una volta, è il Cholo Simeone.
Le scelte dei tecnici
Buona notizia per Diego Simeone, che riesce a recuperare Antoine Griezmann. Ad affiancarlo in avanti sarà l’ex bianconero Alvaro Morata, mentre un’altra vecchia conoscenza della Serie A, Rodrigo de Paul, si sistemerà a centrocampo. Novità anche sulla mediana, con Llorente che avanza dalla difesa, giocando accanto a Koke. Una delle sfide fondamentali della partita sarà sicuramente sulla sinistra, dove le galoppate di Lino potrebbero causare grossi problemi all’Inter.
Per la partita più importante di questa stagione, Simone Inzaghi conferma la fiducia a Stefan de Vrij, con Acerbi che partirà dalla panchina. Sulla destra, invece, il ballottaggio tra Darmian e Dumfries se lo aggiudica l’olandese. Se in avanti è ovviamente confermata l’esplosiva ThuLa, le scelte del tecnico nerazzurro sono limitate da qualche infortunio di troppo: indisponibili, infatti, sia Carlos Augusto che Marko Arnautovic.
Atletico aggressivo, Inter cinica
Già dal fischio d’inizio si capisce che i dettami di Diego Simeone sono stati applicati in pieno dai colchoneros: Atlético molto aggressivo, pressing a tutto campo che mette spesso e volentieri in imbarazzo la difesa nerazzurra. Il più pericoloso nei primi dieci minuti è sicuramente il brasiliano Samuel Lino, che al 4’ riesce a seminare De Vrij ed impegnare Sommer con un diagonale secco. L’Inter cerca di reggere alle folate dei padroni di casa ma non riesce mai a costruire azioni pericolose, anche perché i giocatori di Simeone sono spesso parecchio ruvidi nelle loro entrate. L’unica volta che si vedono i nerazzurri dalle parti di Oblak è grazie alla ripartenza guidata da Dumfries sulla sinistra: l’olandese prova due volte a battere l’attento portiere slovacco ma non è fortunato. Peccato che non abbia visto come Lautaro Martinez si fosse liberato al centro. Fase interessante per gli ospiti, che rischiano di passare in vantaggio quando un tiro secco del Toro viene deviato da un difensore e si sarebbe infilato sotto la traversa se il portiere slavo non fosse intervenuto.
Nonostante un netto predominio dal punto di vista del possesso palla, i Colchoneros non riescono a rendersi pericolosi a parte un tiraccio di Griezmann ed un colpo di testa di Alvaro Morata, imbeccato da Hermoso, sul quale Sommer riesce ad arrivare. Proprio nel miglior momento dei padroni di casa, ecco la zampata dell’Inter: azione corale dei nerazzurri sulla sinistra, con Barella che vede con la coda dell’occhio l’accorrente Dimarco e gli fornisce un pallone perfetto. L’azzurro ringrazia e batte l’uscita di Oblak per l’1-0. La grande gioia dei 3.200 tifosi della Beneamata, però, dura davvero poco. Il veterano Koke allunga al volo in avanti e trova un doppio rimpallo molto sfortunato su Pavard e Bastoni che fa arrivare la sfera tra i piedi di Griezmann: le Petit Diable non si fa ripetere due volte l’invito e mette una girata mancina che non lascia speranze a Sommer. Il gol sembra rianimare i padroni di casa, che mettono sotto l’Inter, magari con un pizzico di foga di troppo: meglio così, visto che al 43’ un’azione insistita dell’Atletico mette ancora Griezmann in posizione di tiro. Stavolta arriva la scivolata di Pavard ad evitare problemi.
L’Inter affonda nel finale
L’inizio della ripresa sembra continuare quanto visto negli ultimi minuti del primo tempo, con l’Atletico molto aggressivo che prova a metter sotto gli ospiti. L’Inter rompe l’assedio con qualche ripartenza ma la difesa dei padroni di casa non si scompone. Al 51’ grosso rischio per i nerazzurri: Llorente fa un gioco di prestigio sulla destra, scavalcando il difensore con un sombrero per passare a Griezmann. Il francese tira a giro ma in maniera non perfetta, agevolando la parata di Sommer. L’Inter risponde con un paio di mezze occasioni per Mkhitaryan ma il georgiano, in giornata non ideale, spreca male. Al 60’ un errore di Bastoni a centrocampo libera ancora la corsa di Llorente ma, per fortuna dell’Inter, Morata prova una girata improbabile invece di fare il velo per il liberissimo Griezmann. A questo punto l’Atletico rallenta il ritmo, provando a gestire il pallone, cosa che va benissimo agli ospiti, ansiosi di tirare il fiato e portare a casa la qualificazione.
Dal 70’ in avanti, cambi per entrambe le squadre, con Simeone che mette Correa e Riquelme al posto di De Paul e Lino mentre Inzaghi risponde con Acerbi e Darmian per Dimarco e Dumfries. Con i colchoneros impegnati ad assediare la porta di Sommer, l’Inter avrebbe tra i piedi due occasioni d’oro per mettere il gol della sicurezza. Prima è Thuram a sprecare il gran lavoro di Lautaro Martinez sparando alto da posizione quasi ideale, poi è Barella che arriva stremato davanti alla porta, graziando Oblak. Gol sbagliato, gol preso. L’Inter subisce troppo la pressione dei padroni di casa e, nonostante Inzaghi inserisca Frattesi e Bisseck al posto degli stremati Barella e Dimarco, è costretta ad alzare bandiera bianca. Prima Depay mette un tiro precisissimo che si stampa sul palo, poi si esibisce in una girata fulminea dal limite dell’area sulla quale Sommer non riesce ad arrivare. Nei minuti di recupero, enorme occasione per i padroni di casa, che con Riquelme vanno davvero a un nulla dal gol che varrebbe la qualificazione. Non c’è tempo per altro, al Wanda Metropolitano si va ai tempi supplementari.
Il crudele verdetto dei rigori
Dopo una partita giocata con ritmo e aggressività, entrambe le squadre sono a corto d’ossigeno, come si capisce quando Marcus Thuram si trova da solo davanti ad Oblak: il francese non ne ha davvero più e spara lontanissimo dalla porta. Molto più pericolose le ripartenze del giovane Riquelme, che fornisce un bel filtrante a Memphis Depay in area piccola: girata non impeccabile la sua che trova una parata d’istinto di Sommer, sebbene in due tempi. Non si gioca molto, partita spezzettata con il braccino che inizia a fare la sua parte. Nonostante tutto, però, l’Inter riesce a creare un’occasione chiara da gol: da azione di calcio d’angolo, su un cross spunta all’improvviso la testa di Lautaro Martinez. Buono l’impatto col pallone, meno la mira. Alla fine, Thuram è spossato e chiede a gran voce la sostituzione: al suo posto l’esperienza di Alexis Sanchez.
L’inizio del secondo supplementare vede l’ingresso di Saul Niguez al posto di un esausto Griezmann ma la sensazione è che le squadre non abbiano la forza di trovare la spallata decisiva. L’Inter, in realtà, sembra crederci di più e stringe d’assedio la porta di Oblak. Gli ultimi minuti vedono i nerazzurri più propositivi ma nemmeno la rapidità di Sanchez e Bisseck riescono ad avere la meglio della difesa biancorossa. Al 117’ Lautaro non riesce a girarsi in area mentre nel rovesciamento di fronte il difensore tedesco è costretto a spendere un giallo per fermare lo scatenato Depay. Alla fine, comunque, per decidere chi approderà ai quarti ci vorranno i calci di rigore.
Calhanoglu inizia con un gran rigore che lascia basito Oblak; la risposta di Memphis Depay non è da meno, non così angolato ma Sommer non battezza bene l’angolo. Non altrettanto gelido Alexis Sanchez; tiro centrale e poco potente il suo sul quale Oblak riesce ad arrivare con la mano di richiamo. Ci pensa poi Sommer a riequilibrare le cose, parando con la coscia il tiro di Saul. Klaassen incrocia il tiro e lo angola pure bene ma Oblak ci arriva. Riquelme è perfetto, come Francesco Acerbi, che tira una cannonata centrale. Correa è spietato mentre Lautaro Martinez spara alto il tiro che valeva le ultime speranze dell’Inter. Finisce qui, passa l’Atletico Madrid.
Rigori, la sequenza
Calhanoglu (I) – GOL
Depay (A) – GOL
Sanchez (I) – PARATA
Saul Niguez (A) – PARATA
Klaassen (I) – PARATA
Riquelme (A) – GOL
Acerbi (I) – GOL
Correa (A) – GOL
Lautaro Martinez (I) – FUORI
Il tabellino
ATLETICO MADRID (5-3-2): Oblak; Molina (78’ Barrios), Savic, Witsel, Hermoso, Lino (70’ Riquelme); Marcos Llorente (98’ Azpilicueta), Koke, De Paul (70’ Correa); Griezmann (116′ Saul), Morata (78’ Depay). Allenatore: Diego Simeone
INTER (3-5-2):Sommer; Pavard, De Vrij, Bastoni (72’ Acerbi); Dumfries (72’ Darmian), Barella (83’ Frattesi), Calhanoglu, Mkhitaryan (110′ Klaassen), Dimarco (83’ Bisseck); Lautaro, Thuram (101′ Sanchez). Allenatore: Simone Inzaghi
Marcatori: 32’ Dimarco (I), 35’ Griezmann (A), 86′ Depay (A)
Ammoniti: 40’ Hermoso (A), 89’ Koke (A), 103’ Calhanoglu (I), 105+1’ Acerbi (I), 117’ Bisseck (I)
Espulsi: –
Arbitro: Szymon Marciniak (Polonia)