Scossa di terremoto a Napoli nella zona del Vesuvio: un sisma di magnitudo 3 si è sviluppato a una profondità di appena 3 km, venendo avvertito con intensità da tutta la popolazione. Si esclude la riattivazione del vulcano ma è probabile la riattivazione di una faglia, che potrebbe portare a repliche anche nelle prossime ore. Il terremoto è stato avvertito non solo nella città partenopea, ma anche in molte zone della provincia. Al momento non si registrano danni a persone o a cose.
La scossa si è sentita in un raggio di circa 20 Km attorno alle 19 con conseguente preoccupazione nella popolazione. Ma dai Comuni sono giunte tutte le rassicurazioni del caso. “La scossa di terremoto avvertita intorno alle 19.10 anche a San Giorgio a Cremano, è stata localizzata a monte del comune di Pollena Trocchia e ad una profondità di 2.9 km. Viviamo in una zona altamente sismica e si verificano spesso scosse. Quella di oggi è stata avvertita maggiormente ma la situazione è sotto controllo ed è monitorata costantemente“, ha dichiarato Giorgio Zinno, sindaco di San Giorgio a Cremano, per rassicurare i suoi cittadini.
Non ci sono criticità tali per la sospensione delle attività scolastiche, pertanto nessun sindaco ha disposto la chiusura delle scuole per la giornata di domani. “Con i dati che abbiamo a disposizione, ci appare come un unico evento isolato che è avvenuto, tra le altre cose, non nel cratere ma alle pendici. Non abbiamo motivo di credere che ci siano, dunque, importanti novità sull’attività sismica nella zona del Vesuvio, almeno dai dati di cui siamo in possesso“, ha dichiarato a Fanpage Francesca Bianco, sismologa e vulcanologa, già direttrice dell’Osservatorio Vesuviano e attualmente direttrice del Dipartimento Vulcani dell’Istituto Nazionale Geofisica e Vulcanologia.
La scossa di Napoli è arrivata in un periodo di nuova attività nella zona dei Campi Flegrei ma la dottoressa Bianco ha rassicurato i campani, spiegando che “Il bradisismo nei Campi Flegrei è una cosa, il Vesuvio e la sua attività sismica, è un’altra. A parte la relativa vicinanza geografica, non hanno alcun rapporto diretto: le scosse legate a bradisismo nei Campi Flegrei non c’entrano nulla con quelle del Vesuviano“.