Sotto gli occhi di John Elkann, tornato allo stadio per la prima volta dal 26 novembre in occasione della sfida con l’Inter, Juventus e Atalanta provano a farsi male ma alla fine si dividono la posta: 2-2 e classifica pressoché immutata per entrambe le squadre. Per la Signora, sesto punto nelle ultime sette partite e quarta gara di fila con due reti al passivo: bilancio insufficiente, da qualunque lato si voglia osservare la situazione compreso il fatto di aver perso il secondo posto in classifica con il sorpasso del Milan.
Recuperato McKennie (in campo con un tutore alla spalla e tra i migliori in campo) e con Milik al posto dello squalificato Vlahovic, Allegri preferisce Iling-Junior a Kostic: non una novità assoluta, ma la conferma della linea giovane dell’ormai acclarata bocciatura del serbo. Non è una partita scintillante, almeno all’inizio: l’Atalanta gioca al solito uomo contro uomo, Carnesecchi è il primo a essere impegnato su colpo di testa di Miretti ed è poi Milik a cercare la via della rete senza però inquadrare la porta. I bergamaschi sembrano a tratti in sofferenza, senza che Scamacca e De Ketelaere riescano a fare salire la squadra. Quando però arriva l’occasione, la Dea in tenuta rossa, chissà perché colpisce: punizione dal limite, Scamacca inganna la difesa dei padroni di casa e l’assist di Pasalic per la botta dal limite di Koopmeiners è perfetto. Nono gol stagionale per l’olandese, non a caso sul taccuino di Giuntoli in vista del prossimo mercato. La Juve accusa il colpo, Scamacca trova energie fino a quel momento nascoste e il palleggio ospite funziona. Chiesa – sempre largo a sinistra, dove c’è anche Iling-Junior – si sbatte e propone una prestazione convincente al punto da sfiorare il pareggio a inizio ripresa. È il prologo al gol, che arriva appena dopo un intervento non semplice di Szczesny su Scamacca: proprio Chiesa recupera il pallone a metà campo, l’assist (ottavo di stagione) è di McKennie e il gol di Cambiaso. L’1-1 dura però poco: altro assist di McKennie, stavolta di petto, girata vincente di Milik (non segnava da 155 giorni) e Juve avanti: adrenalinica, grintosa, cattiva e libera nella testa.
Adesso è l’Atalanta che sembra patire e non trovare più il filo del match, ma dura poco anche il vantaggio bianconero: è ancora Koopmeiners a bucare Szczesny con un sinistro vincente su palla filtrante di Djimsiti. Il punteggio non cambia più, anche se negli ultimissimi minuti Allegri si affida al tridente con Yildiz, Chiesa e Kean: prove di futuro appena accennato, non tali da poter però cambiare l’esito della gara.