Altro che stimoli per aumentare il Pil. «I bonus edilizi, così come sono stati concepiti dal Movimento Cinquestelle, sono stati una vera iattura per gli italiani». Numeri alla mano, il vice responsabile nazionale del Dipartimento imprese e mondi produttivi di Fratelli d’Italia, Lino Ricchiuti, smonta la narrazione sul superbonus . «Nel 2021 sul 6,7% del Pil ha inciso dello 0,24%, – ricorda Ricchiuti – nel 2022 sul 3,7% ha inciso dello 0,68% e nel 2023 su 0,7% lo 0,23% dati dell’Agenzia delle Entrate che nel rapporto 6.1 sui bonus edilizi ha chiarito l’impatto sul PIL delle misure giallorosse». Altra fake news riguarda il milione di posti di lavoro che sarebbe stato generato dai bonus. «Dopo la pandemia c’è stata una ripresa generale dell’economia e di tutte le attività economiche – aggiunge Ricchiuti – e che soltanto il superbonus abbia assorbito un milione di posti di lavoro in più non è credibile». Altra bufala raccontata sarebbe il taglio di un milione di tonnellate di CO2. «Anche qua è intervenuto il rapporto ambientale della Banca d’Italia che ci dice che l’impatto di CO2 riferito al superbonus è stato appena dello 0,5% – puntualizza -. I grillini dimenticano, inoltre, che quel minimo aumento era dovuto a una regalia dello Stato che si faceva carico di tutto. Se questo principio fosse valido perché non estenderlo anche ad altri settori, poniamo quello della filiera agroalimentare? Supponiamo che per venire incontro a questo settore il governo decida un giorno di dare a tutte le famiglie, anche ai proprietari di castelli o di interi fabbricati, così era anche per il superbonus, un bonus di mille euro al mese da spendere nei ristoranti. La fattura o sarebbe trattenuta direttamente dal ristoratore che la sconterebbe poi in banca o dal cliente che potrebbe utilizzarla per il pagamento delle tasse. Indubbiamente ci sarebbe un aumento del Pil, più personale nei ristoranti, aperture di nuovi locali, aumenti delle vendite di tutto il comparto agroalimentare. Ma sarebbe vera crescita? Il buco del superbonus è di oltre cento miliardi di euro, ovvero il più grande deficit nelle casse dello Stato mai registrato».