Intervista a Marco Botti, fuoriclasse italiano che allena purosangue in Inghilterra

Marco ed Alduino Botti

La sua professione è allenare i cavalli da corsa e in passato è stato anche un ottimo fantino professionista. Dal 2002 vive in Gran Bretagna e lavora nella sua scuderia “Prestige Place” a Newmarket, nel Suffolk (Regno Unito). Nato nel 1976 Marco Botti è figlio di Alduino Botti ed ha lavorato per allenatori del calibro di Luca Cumani, Ed Dunlop e Godolphin Racing prima di diventare primo allenatore e mettersi in proprio. La sua prima vittoria da allenatore è arrivata nel 2006 e da allora si è affermato ottenendo vittorie in corse di Gruppo 1 in Francia, Canada e Stati Uniti con cavalli del calibro di Joshua Tree (2012), Capla Temptress (2017), Excelebration (2011), Tac De Boistron (2013, 2014), Euro Charline (2014), Gitano Hernando (2009).

Marco botti 1
“Prestige Place” a Newmarket

Oltremanica si è rapidamente affermato come uno dei migliori allenatori. Nel 2012 è stato votato allenatore internazionale dell’anno agli HWPA Derby Awards. Con la moglie Lucie, ex fantino e pedina chiave dell’attività, nel 2013, insieme ai loro figli Matteo e Valentina, si sono trasferiti nella loro nuovissima scuderia costruita su misura per ospitare tanti cavalli da corsa.

Li abbiamo raggiunti telefonicamente per conoscere un po’ di più da vicino un’eccellenza italiana all’estero, perché il galoppo italiano è vivo e forte e merita di essere conosciuto da tutto il grande pubblico, perché abbiamo avuto Nearco e Ribot ma siamo andati avanti e questa ne è la prova.

Abbiamo visitato il sito internet marcobotti.co.uk che giudichiamo molto efficace ed in cui abbiamo ammirato il palmares 7 GR1, 12 GR2, 14 GR3, 36 LR e contato oltre 80 cavalli in allenamento. Alcuni dei quali ancora senza nome, partiamo da qua, ci sono prospetti che possono ambire al circuito classico?

“Speriamo che qualcuno possa essere buono abbastanza per le classiche, partiamo da due femmine Folgaria e Great Generation che sono state iscritte per le French Guineas e German Guineas. Folgaria la conosce per la sua carriera italiana, è con noi da un mese e mezzo e sta andando molto bene, siamo contenti ma è ancora un po’ presto per valutarla e poter dire cosa potrà fare in Inghilterra; Great Generation è una cavalla che già l’anno scorso arrivò seconda in un GR3 e ha fatto un bel passaggio dai 2 ai 3 anni, una cavalla molto fredda e pensiamo possa arrivare ai 1400-1600 metri ed il suo rientro è programmato a breve. Maschi interessanti potrebbero essere Al Mootamarid, un figlio di Kingman e Fleche d’or (madre anche di Golden Horn), anche lui ha fatto un bel passaggio d’età, ha un rating di 86 e ripartirà da handicap classe tre o classe due per poi mirare a qualcosa di più. Magico, un figlio di Le Havre ed Endless light ha vinto due corse l’anno scorso e se conferma quanto di buono ha fatto nella carriera giovanile, in futuro potrebbe essere un 100 di rating. Tra i velocisti spicca Sommelier che ha fatto 4 corse e nell’ultima, a gennaio, è secondo con qualche recriminazione, correrà le Final di Newcastle a fine marzo ma potrebbe essere un’ottima pedina anche per la stagione primaverile sull’erba. Queste le nostre frecce per la stagione dei tre anni, tra gli anziani ricordo Giavellotto, fresco piazzato a Rijadh che continuerà la campagna araba; insomma, il 2024 può essere un anno interessante… un po’ di speranza c’è”.

Come si compone la scuderia, vista dal sito internet sembra un paradiso e forse lo è, ce la può descrivere?

“Paradiso forse è un po’ eccessivo. Avendo avuto la possibilità di costruirla dal niente, abbiamo cercato di renderla più funzionale possibile, ci sono 97 box, un capannone coperto, tutte le strutture necessarie per lavorare bene, 2 Trademill che per chi non è del mestiere sono tapis roulant progettati per cavalli che garantiscono una velocità fino a 42 km/h e sei gradi di inclinazione. Che altro posso aggiungere, è in una posizione di Newmarket molto favorevole, vicino a Warren Hill…”

marco botti 2 trademill
Trademill

Di Folgaria mi ha già detto molto, per noi Italiani rimane una beniamina può aggiungere qualcosa?

“Le speranze ci sono, poi logicamente dovrà iniziare a fare dei lavori un po’ più seri e si spera che comunque continui a progredire e possa affrontare anche gli avversari inglesi. Al momento è ancora prematuro giudicarla perché non abbiamo fatto dei lavori velocissimi, rimane una cavalla di fisico e con una buona attitudine, siamo speranzosi”.

Marco Botti al lovoro

Ormai sono quasi vent’anni che vive in Inghilterra, quanto le manca l’Italia?

“L’Italia logicamente manca. Mancano gli amici, la vita italiana, il mangiare bene. Però ho scelto Newmarket, qui ora è la mia casa, qui ho una bellissima famiglia, Lucie mia moglie e due bambini, un maschio e una femmina, Matteo e Valentina. L’Italia rimane l’Italia ma le opportunità che mi ha dato l’Inghilterra oggettivamente il nostro Paese non me le avrebbe date. Sulla decisione presa ormai vent’anni fa, non ho rimpianti. Ovviamente continuo a seguire il circuito italiano, come potrei non farlo… e mi fa molto piacere quando mio fratello Stefano ottiene vittorie e successi”.

Se le dico Alonso de Castillo… le ho fatto ricordare qualcosa o qualcuno?

“Alonso de Castillo… sì che me lo ricordo, avevo una ventina d’anni e con lui ho vinto due o tre volte, un cavallo a cui sono molto affezionato, aveva un bel carattere ma anche molta abilità, il bello della nostra vita e della nostra professione, ricordarsi anche chi non è andato sugli Albi d’oro”.

Quale sarà il futuro del galoppo mondiale, noi seguiamo con interesse le riunioni internazionali e lei ha ben figurato in alcuni di esse, c’è ancora margine di crescita? Ed il futuro in Italia, nel bene o nel male il suo cognome pesa moltissimo anche qui…

“Il futuro del galoppo è legato al suo montepremi ed ormai i Paesi come Arabia Saudita, Emirati e Bahrein stanno cambiando un po’ le regole. Il mondo del galoppo si sta globalizzando e la vecchia Europa è in una fase molto delicata. In Inghilterra la passione non manca, chi investe c’è e i sindacati riescono a coinvolgere tante persone ma anche qui il problema del montepremi esiste; infatti, in confronto ad altri paesi è molto basso e purtroppo i costi sono sempre più alti; dunque, anche nella gloriosa Gran Bretagna dovranno ripensare i palinsesti. La Francia è la nazione europea con il montepremi più ricco e la riforma attuata sembra abbia dato i risultati sperati. Per quanto riguarda l’Italia è veramente un peccato vedere come le cose stanno andando, oltremodo non mi sembra che ci sia la volontà di migliorarle e questo fa ancor più male visto quanto sta facendo anche la mia famiglia, mi farebbe piacere rivedere un’ippica italiana com’era 25, 30 anni fa. Tutti dichiarano di voler un’ippica diversa ma i problemi dei pagamenti a 6 7 mesi rimangono, la nuova generazione manca… insomma mi sembra che il futuro non sia roseo, spero vivamente di sbagliarmi perché il popolo degli appassionati merita molto di più”.

Con questo auspicio termina anche questa intervista, un’intervista esclusiva a chi ha sposato l’Inghilterra, la patria del Purosangue inglese. A noi non resta che ringraziare per la disponibilità e augurare a Marco Botti tanti altri successi nel mondo, perché solo così la bandiera italiana potrà continuare a sventolare forte. Grazie Marco.

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