“Antibiotico per endovena”. Come sta papa Francesco

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Bianco in volto, a tratti tremolante. Così è apparso ieri papa Francesco sul maxischermo di piazza san Pietro dove, a mezzogiorno di ieri, si è affacciato solo virtualmente per la recita dell’Angelus. Non era solo ma accanto a lui c’era monsignor Paolo Luca Braida che dal 2013, succedendo a monsignor Giampiero Gloder, è colui che si potrebbe definire il ghostwriter del Santo Padre. Il sacerdote lodigiano, in Curia dal 1991, ha letto davanti alle telecamere la riflessione sul brano del Vangelo che lui stesso aveva preparato per il Pontefice e l’appello finale, dopo l’Angelus.

Come sta il Papa?

“Oggi non posso affacciarmi dalla finestra per l’Angelus perché ho questo problema di infiammazione ai polmoni”, ha spiegato Francesco prendendo la parola quando è iniziata la diretta e lasciandola a monsignor Braida. Il giorno prima, la Santa Sede aveva dovuto annullare le udienze papali per quello che è stato definito “un leggero stato influenzale”. Nel pomeriggio di sabato, l’illustre paziente era tornato al “suo” ospedale, il Policlinico Gemelli, per sottoporsi ad una tac. Anche questa volta, come nelle precedenti visite mediche o ricoveri del Pontefice argentino, non sono mancati dei misteri: la Sala Stampa della Santa Sede, infatti, aveva informato i giornalisti accreditati che il Papa si era sottoposto alla tac “per escludere il rischio di complicazioni polmonari” e che “l’esame ha dato esito negativo“.

Ieri, però, apparendo il video, è stato lo stesso Bergoglio ad esordire dicendo di avere un “problema di infiammazione ai polmoni”. Su questo punto, ha cercato di fare chiarezza oggi Matteo Bruni, direttore della Sala Stampa, in una nota in cui ha voluto confermare che “la tac ha escluso una polmonite, ma mostrava una infiammazione polmonare che causava alcune difficoltà respiratorie”, aggiungendo inoltre che per “una maggiore efficacia della terapia si è proceduto a posizionare un ago cannula per infusione di terapia antibiotica per via endovenosa”. Bruni ha anche spiegato che il Papa non ha la febbre e le sue condizioni respiratorie sono “in netto miglioramento”.

Bruni ha anche precisato che “importanti impegni previsti per questi giorni sono stati rimandati perché possa dedicarvi il tempo e le energie desiderate” mentre “altri, di carattere istituzionale o più facili da sostenere date le attuali condizioni di salute, sono stati mantenuti”. Tra questi, anche l’udienza al presidente del Paraguay Santiago Peña Palacios che vedrà oggi.

Il dettaglio

Durante la lettura di monsignor Braida, il Pontefice ha tossito più volte e non è apparso in grande forma, pur rimanendo perfettamente lucido e non rinunciando a recitare la preghiera mariana.

La tosse del Papa non è passata inosservata così come un altro dettaglio che la telecamenta non ha potuto evitare di catturare: sulla mano destra è comparsa una vistosa medicazione per un ago cannula. Il cerotto testimonia come Francesco fosse reduce dagli accertamenti in ospedale. Lui stesso ha confessato di non riuscire a leggere tutti i testi preparati per via dell’infiammazione. Uno scenario che probabilmente si è cercato di evitare fino a pochi minuti prima dalla diretta visto che in precedenza era stato comunicato alla stampa soltanto che il Papa avrebbe recitato l’Angelus dalla cappella di Casa Santa Marta, senza avvisi sulla presenza di monsignor Braida.

Paziente indisciplinato

Francesco si è autodefinito un paziente indisciplinato“. Un ritratto confermato anche dall’ortopedico José María Villalón che lo ha visitato giudicandolo “molto affascinante ma molto testardo”. Un giudizio condiviso dal medico Nelson Castro che con lui ha realizzato un’intervista proprio sulla salute e che lo considera “un paziente facile, una ‘testa dura‘”. Lo scorso 6 novembre, ad esempio, il Papa aveva dovuto rinunciare a pronunciare un discorso alla delegazione dei rabbini europei per un raffreddore. “Non sto bene di salute”, si era giustificato. Nel pomeriggio, però, Bergoglio aveva scelto di non deludere più di settemila bambini arrivati in Vaticano per l’evento “I bambini incontrano il Papa”.

Oltre a partecipare e parlare in aula Paolo VI ai suoi piccoli ospiti, Francesco si era concesso anche un fuori programma salutando di persona nella piccola stazione ferroviaria vaticana un gruppo di loro in viaggio con il treno partito da Ostiense. Poi Francesco aveva abbracciato anche altre comitive di ragazzini incontrati in piazza Santa Marta non risparmiandosi, seppur vestito solo in talare bianca in un tardo pomeriggio romano ventoso.

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