Maxi furto al Vittoriale: rubati gioielli e sculture in oro per un milione

Indagano i carabinieri di Brescia e i colleghi del Tpc sul furto di opere d'arte dal valore complessivo di un milione di euro al Vittoriale degli italiani, a Gardone Riviera, in provincia di Brescia

Furto di opere d’arte da un milione di euro al Vittoriale degli italiani a Gardone Riviera, in provincia di Brescia. Sono infatti sparite tutte le 49 opere dell’esposizione temporanea dell’artista Umberto Mastroianni, allestita dal 30 dicembre scorso e che doveva chiudersi domani, 8 marzo. A scoprire il clamoroso furto sono stati i responsabili del Vittoriale che, quando hanno aperto le porte hanno trovato tutti gli spazi espositivi vuoti. Si tratta di opere in oro: i gioielli e le sculture, esposte nella mostra “Come un oro caldo e fluido. Gli ori di Umberto Mastroianni“, non c’erano più. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri di Brescia, di Salò e i miliari del Comando Tutela Patrimonio Culturale di Monza. La polizia Locale sta recuperando le immagini dei sistemi di videosorveglianza.

La mostra

Al Vittoriale era ospite la mostra di Umberto Mastroianni, figlio di Vincenzo Mastroianni e della seconda moglie Luigia Maria Vincenza Conte e zio dell’attore Marcello Mastroianni, tra i più significativi e geniali artisti della scultura del Novecento. Al Vittoriale erano esposti anelli, bracciali, ciondoli, spille, altri gioielli, lastre e sculture realizzati dall’autore tra gli anni Cinquanta e Novanta con la tecnica della fusione “a cera persa” o “a colata in oro”, trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione.

La mostra curata da Alberto Dambruoso su progetto del Cigno GG Edizioni Roma è stata fortemente voluta dal presidente del Vittoriale Giordano Bruno Guerri e doveva rimanere aperta fino a venerdì 8 marzo. In totale erano esposti trenta gioielli e venti sculture realizzati dall’artista di Fontana Liri tra gli anni Cinquanta e Novanta con la tecnica della fusione a cera persa o a colata in oro, trattando la materia come se fosse bronzo o vetro, sempre in fusione. “Partendo dalla tradizione modernista – aveva commentato nei giorni dell’inaugurazione Dambruoso -, Mastroianni fonde il cubismo di Brancusi alla tradizione italiana del dinamismo di Boccioni. È più conosciuto per le sue sculture monumentali, ma dimostra grande maestria anche nelle cosiddette arti applicate: in questi ciondoli, bracciali, anelli e spille sono racchiuse tutte le forme legate alla sua espressività, alla sua irruenza“. Ora il colpo del secolo con i ladri scappati con un milione di euro.

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