Trump o Biden: perché la Cina “fa il tifo” per The Donald

Trump o Biden: perché la Cina “fa il tifo” per The Donald

Donald Trump o Joe Biden: quale potrebbe essere l’opzione migliore per la Cina? Le elezioni presidenziali Usa si avvicinano e, in attesa di capire chi sarà ufficialmente il candidato supportato dai Repubblicani, la sensazione è che la sfida finale possa giocarsi tra l’attuale inquilino della Casa Bianca e The Donald. A seconda di chi avrà la meglio la politica estera degli Stati Uniti potrebbe assumere connotati diversi. Anche per quanto riguarda la Repubblica Popolare Cinese, rivale numero uno di Washington. Certo, in relazione a Pechino, Biden e Trump danno la sensazione di poter procedere nella stessa direzione. Eppure potrebbero esserci delle sfumature decisive.

Fattore di rottura

Sia Biden che Trump hanno utilizzato il pugno duro nei confronti della Cina. Se il tycoon ha iniziato una guerra commerciale senza esclusione di colpi con il Dragone, il suo successore ha mantenuto la stessa durezza. Anzi: ha rafforzato le relazioni con la maggior parte dei partner statunitensi nell’Indo-Pacifico per creare una sorta di barriera diplomatica da sfruttare per contenere l’espansione cinese nell’intera regione. Creando non pochi attriti con Pechino.

Ma la Cina come vede tutto questo? Come ha ricordato Foreign Policy, prima dell’ascesa di Trump l’idea che Pechino rappresentasse una minaccia alla sicurezza globale non era diffusa a Washington. Come se non bastasse, l’idea americana di imporre dazi sulle importazioni europee sembrava inconcepibile, mentre i controlli sull’export Usa di tecnologie straniere era appannaggio di una piccola nicchia di analisti. Con l’avvento di The Donald la situazione è completamente cambiata una volta e potrebbe accadere ancora. In che modo, è difficile da immaginare. Anche se le tensioni internazionali non lasciano presagire segnali promettenti.

Biden o Trump: l’opzione migliore per la Cina

Considerando la retorica incendiaria di Trump su Pechino – inclusa la sua promessa di intensificare la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina nel caso in cui dovesse vincere le prossime elezioni Usa – è facile ipotizzare che i leader cinesi preferiscano una riconferma di Biden. In realtà una visione del genere rischia di essere miope e parziale. Già, perché un fantomatico Trump bis consentirebbe al Dragone un ampio spazio di manovra in diversi ambiti strategici.

Il presidente cinese Xi Jinping sa bene che non c’è speranza di migliorare i legami con Washington, sia che vinca Trump o che lo faccia Biden, o chiunque altro. In ogni caso, il ritorno del tycoon alla Casa Bianca agevolerebbe Pechino almeno dal punto di vista economico. Innanzitutto, Trump aumenterebbe le divisioni tra Stati Uniti ed Europa, prevenendo così l’emergere di politiche transatlantiche dannose per gli interessi cinesi (come i controlli congiunti sulle esportazioni).

Trump potrebbe poi fare un’inversione di marcia sulle sanzioni contro la Russia, liberando molte aziende cinesi da una partnership un po’ scomoda con Mosca. The Donald, inoltre, darebbe impulso alla spinta della Cina verso meccanismi finanziari alternativi e, last but not least, aumenterebbe il dominio del Dragone nell’approvvigionamento di materiali critici dai Paesi emergenti, visto il disprezzo mostrato (a parole) in passato da Trump nei confronti di questi ultimi. Tra la riconferma di Biden e un Trump bis, la seconda è forse l’opzione preferita da Xi.

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