Lo scudo degli Usa prende forma: il patto di ferro contro Kim

Lo scudo degli Usa prende forma: il patto di ferro contro Kim

Un ombrello, o meglio uno scudo, per difendere la Corea del Sud da eventuali minacce militari avanzate dalla Corea del Nord. Nei giorni scorsi il ministro degli Esteri sudcoreano, Cho Tae Yul, e il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, si sono incontrati a Washington concordando sul mettere in atto “risposte indelebili” a qualsiasi provocazione nordcoreana nel contesto dell’escalation delle ostilità di Kim Jong Un, ha fatto sapere in un comunicato il ministero della Esteri di Seoul. Nel frattempo, Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno avviato, in Corea, una versione estesa delle principali esercitazioni militari annuali denominate Freedom Shield.

Lo scudo degli Usa

La discussione bilaterale andata in scena a Washington ha coperto una vasta gamma di argomenti, tra cui l’alleanza Corea del Sud-Stati Uniti, la cooperazione trilaterale con il Giappone, le questioni nordcoreane tra cui il potenziamento nucleare, la cooperazione di intelligence, nonché questioni regionali e globali, ha sintetizzato il quotidiano sudcoreano Korea Herald. “Entrambe le parti hanno valutato che la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno risposto alle provocazioni e alle minacce nordcoreane, che persistono dall’inizio di quest’anno, in completa solidarietà“, ha affermato il ministero di Seoul in una nota, sottolineando che i due Paesi hanno concordato “una cooperazione attiva per garantire risposte ineccepibili a qualsiasi provocazione“.

Cho ha annunciato che Blinken visiterà Seoul a marzo per partecipare al Summit per la democrazia, che sarà ospitato dal governo guidato da Yoon Suk Yeol dal 18 al 20 marzo. E questo a conferma di come gli Usa intendano sostenere su tutti i piani – anche su quello simbolico – la Corea del Sud. Anche perché da almeno un paio di anni la retorica del Nord è cambiata, mentre Kim ha stretto una sorta di patto di ferro con la Russia di Vladimir Putin. Per evitare sorprese inattese, il governo sudcoreano ha dunque cercato di approfondire ulteriormente le relazioni con l’amministrazione Biden, in relazioni da intendere sia alla stregua di uno scudo diplomatico che militare. Nella speranza che il prossimo presidente Usa possa continuare a sostenere la causa sudcoreana.

Le esercitazioni miltari Freedom Shield

In Corea del Sud, intanto, sono iniziate le esercitazioni Freedom Shield. Si svolgono ogni anno e prevedono una formazione dal vivo, virtuale e sul campo, con il coinvolgimento di personale di vari servizi militari. Hanno lo scopo di “migliorare l’interoperabilità ed elevare la prontezza al combattimento” delle forze armate di Seoul e Washington. I capi di stato maggiore congiunti della Corea del Sud hanno dichiarato in un briefing che le manovre comporteranno 48 cicli di addestramento, più del doppio del numero effettuato lo scorso anno, compresi gli esercizi incentrati sulla difesa contro gli attacchi missilistici nordcoreani. Tutto proseguirà per 10 giorni, con particolare attenzione alla lotta contro le operazioni nucleari.

Le esercitazioni di quest’anno, tra l’altro, si svolgono in un momento di elevato antagonismo tra Pyongyang e Seoul. Negli ultimi mesi, infatti, la Corea del Nord ha continuato il suo sviluppo di armi. Ha anche intensificato la sua retorica, etichettando la Corea del Sud come il suo “principale nemico“. Ii capi di stato maggiore congiunti del Sud hanno affermato che le esercitazioni non includeranno manovre vicino al confine intercoreano, dove in passato le esercitazioni militari hanno scatenato scaramucce tra le due parti. Ricordiamo che nei giorni scorsi Yoon aveva affermato che il suo Paese risponderà con forza a qualsiasi aggressione nordcoreana, in collaborazione con il suo principale alleato: gli Stati Uniti.

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