Violenza sessuale su minore: prete condannato a 4 anni e 6 mesi

Violenza sessuale su minore: prete condannato a 4 anni e 6 mesi

Quattro anni e sei mesi di reclusione. È la condanna inflitta dal Tribunale di Enna (Sicilia) a Don Giuseppe Rugolo, il prete accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di minori. La sentenza è stata emessa martedì 5 marzo dopo 8 ore di camera di consiglio. Il dispositivo è stato letto dal presidente del tribunale, Francesco Pitarresi, nell’unica udienza aperta al pubblico dopo che l’intero processo si è svolto a porte chiuse.

L’indagine

L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile del capoluogo siciliano, era scattata dopo la denuncia di un giovane, A.M. (le iniziali del nome), all’epoca dei fatti minorenne, che aveva raccontato agli agenti di aver subito abusi sessuali dal prete. Stando alla versione del giovane, oggi 30enne, le violenze si sarebbero consumate tra il 2009 e il 2013 nella sagrestia della parrocchia di San Giovanni Battista a Enna. Al tempo Rugolo era seminirasta, ma gli abusi sarebbero anche dopo la sua ordinazione a sacerdote. Prima di rivolgersi alla polizia, il ragazzo aveva denunciato l’accaduto al vescovo della diocesi di Piazza Amerina, Rosario Gisana, che sul caso aveva avviato un’indagine previa, come prevede il diritto canonico.

Il processo

Stando a quanto riporta il quotidiano lasicilia.it, agli atti dell’inchiesta vi sarebbe anche una intercettazione tra don Rugolo e monsignor Gisana. Nel corso del processo, celebrato interamente a porte chiuse, per un totale di 22 udienze, sono stati sentiti 53 testimoni. L’imputato ha denunciato la vittima per diffamazione, assieme a quattro giornalisti e al presidente di Rete l’Abuso – la onlus che assiste e tutela le vittime di reati sessuali da parte del clero – Francesco Zanardi.

La condanna

Nel corso della requisitoria, il pm Stefania Leonte aveva chiesto una condanna a 10 anni per il prete. “Comunque vada – le parole del pubblico ministero –il ragazzo oggi ha vinto, ha vinto il coraggio di questo ragazzo di affrontare l’incubo della sua adolescenza, perché non si è fermato davanti al timore di non essere creduto e al pregiudizio della gente, perché ha presentato la denuncia per un senso di dovere nei confronti di se stesso e dei suoi coetanei, che avevano subito i suoi stessi abusi e dei tantissimi adolescenti che frequentavano il gruppo sotto l’egida di Rugolo“. I giudici del Tribunale di Enna hanno dichiarato responsabile civile la Curia di piazza Amerina, con danno da quantificare e liquidare in separata sede.

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