«Grazie per l’incrollabile sostegno a favore di Kiev e per la tua leadership». Joe Biden, fin dalle battute iniziali del bilaterale nello Studio Ovale della Casa Bianca, si affida a Giorgia Meloni per rassicurare l’Europa sul sostegno di Washington all’Ucraina. Il presidente Usa non riesce a sbloccare l’ostruzionismo repubblicano alla Camera, guidato dalla pattuglia trumpiana e dallo speaker Mike Johnson, che impediscono l’invio dei 60 miliardi di dollari stanziati, mentre il Pentagono ha ormai esaurito le scorte di mezzi e munizioni da inviare sul fronte ucraino.
La premier italiana è invece reduce dalla missione a Kiev, in veste di presidente del G7, dove ha ribadito l’impegno europeo e di Roma sul fronte degli aiuti finanziari e militari al Paese, con la firma dell’accordo decennale di collaborazione tra Italia e Ucraina. Non solo, Meloni è stata determinante nel convincere il premier ungherese Viktor Orban a rinunciare al veto ai 50 miliardi di aiuti aggiuntivi Ue fino al 2027. La Ue e l’Italia, insomma, hanno fatto i «compiti a casa», mentre il grande alleato Usa è dilaniato dalle dinamiche interne, accentuate dall’avanzare della campagna elettorale. Il G7 in Puglia, assicura la premier, sarà «concreto e sostanzioso», per «riaffermare l’ordine internazionale basato sulle regole, difendendo la libertà e costruendo la pace per l’Ucraina».
L’intesa Biden-Meloni, al loro sesto incontro, il secondo alla Casa Bianca, dimostra quanta credibilità la premier si sia conquistata nel rapporto con Washington. «Giorgia ed io siamo grandi amici. La premier ha sostenuto gli Stati Uniti dal primo giorno che è entrata in carica», ha detto il presidente. Un rapporto personale che è anche, per certi versi, un paradosso politico, frutto degli stravolgimenti geopolitici degli ultimi due anni. Biden e Meloni, leader di due famiglie politiche distanti su molti temi, si sono ritrovati alleati a difesa dei valori transatlantici, laddove il naturale referente della destra europea, Donald Trump, si oppone ai nuovi aiuti a Kiev e minaccia di smantellare la Nato.
Inevitabile, nel faccia a faccia tra i due leader, il tema della guerra a Gaza. L’Italia, ha assicurato la premier, «sostiene pienamente gli sforzi di mediazione degli Stati Uniti». Per Roma, «la crisi umanitaria è la priorità numero uno» ed è lì che si concentrano i nostri sforzi. Biden ha invece confermato quanto veniva ventilato da giorni.
Gli Stati Uniti, insieme alla Giordania e ad altri Paesi, avvieranno una missione aerea per il lancio di aiuti umanitari sulla Striscia e stanno valutando la possibilità di un «corridoio marittimo». E ancora, gli Usa «insisteranno con Israele» affinché vengano fatti entrare più camion di aiuti a Gaza. Poi, gli altri temi del G7 italiano, a cominciare dal nuovo rapporto con l’Africa, che «non è un continente povero, al contrario ha importanti risorse umane e naturali ma è stata sfruttata con un approccio predatorio. Voglio invertire questo approccio insieme a voi», ha detto Meloni a Biden. Ricordando come lo sviluppo dell’Africa sarebbe anche una risposta all’immigrazione incontrollata, tema sul quale Biden, in patria, rischia di giocarsi la rielezione. «Dobbiamo mettere fine alle migrazioni illegali e al traffico di esseri umani. Il traffico di esseri umani è diventata l’attività finanziaria criminale più redditizia a livello globale e non possiamo accettarlo. Per questo arrivo qui oggi con una proposta di un’alleanza globale contro il traffico di esseri umani», ha annunciato Meloni.
La premier, dopo la visita a Washington, è volata a Toronto, seconda tappa della sua missione in Nordamerica, dove oggi incontrerà il primo ministro Justin Trudeau.