Le elezioni europee sono sempre più vicine e inizia la caccia all’ultimo voto. I partiti più piccoli temono di non superare la soglia di sbarramento e cosa c’è di meglio di una bella battaglia per la comunità Lgbt pur di ottenere un po’ di visibilità? Forse ha ragionato in questi termini l’Alleanza Verdi-Sinistra, che ha deciso di sfidare il governo sui diritti civili delle battaglie arcobaleno. Dopo aver annunciato la candidatura di Mimmo Lucano, ecco la giocata del tandem Fratoianni-Bonelli: due disegni di legge per chiedere il “matrimonio egualitario“, il “riconoscimento alla nascita per i figli e le figlie di coppie dello stesso sesso” e ancora il via libera alle adozioni per single e coppie gay, permettendo l’accesso ai percorsi di “procreazione medicalmente assistita per donne single e coppie di donne”.
Una folata di iper-progressismo, un assalto che non ha alcuna speranza di successo a testimonianza della natura strumentale di questa iniziativa firmata da Ilaria Cucchi e dal capogruppo di Avs in Senato, Peppe De Cristofaro. Nelle “Disposizioni in materia di matrimonio egualitario”, viene chiesto per legge che il matrimonio sia accessibile anche alle coppie gay e sia egualitario“nel solco di una mutata coscienza sociale e, soprattutto, dei princìpi della Costituzione, che affermano l’uguaglianza e la pari dignità, il divieto di discriminazione e la promozione e la tutela dei diritti fondamentali della persona in tutte le formazioni sociali in cui svolge la sua personalità”.
I compagni chiedono dunque di mettere mano al codice civile con una bella spolveratina di religione woke: ad esempio, la coppia che si sposa non dichiarerebbe più di volersi prendere rispettivamente “in marito e in moglie” ma piuttosto “reciprocamente come coniugi”. E ancora, le amministrazioni pubbliche procederebbero inoltre “a modificare le espressioni ‘marito e moglie’ in ‘coniuge’ o ‘coniugi’ ovunque ricorrano in atti, certificati, modulistica e siti web”. Fortunatamente non hanno pensato a “coniuge 1” o “coniuge 2”. La genialata targata Avs chiama in causa anche i cognomi degli sposi: “I coniugi possono conservare i propri cognomi o adottare un cognome comune formato dall’unione di uno dei cognomi dell’uno con uno dei cognomi dell’altro”.
Passando alle adozioni per single e coppie gay e all’accesso ai percorsi di “procreazione medicalmente assistita per donne single e coppie di donne”, il ddl presentato da De Cristofaro – all’articolo 3 – modifica la definizione normativa della condizione di sterilità o di infertilità, consentendo “il ricorso alla procreazione medicalmente assistita anche quando la condizione di sterilità o di infertilità di coppia derivi dalla coincidenza di sesso nella coppia formata da due donne o quando sia manifestata la volontà della donna di stato libero di accedervi individualmente”. L’articolo 4, invece, riguarda i bimbi nati all’estero tramite utero in affitto e prevede “la trascrizione immediata e il riconoscimento automatico del rapporto con il genitore e genitrice d’intenzione, con contestuale trasmissione degli atti al pubblico ministero per la verifica della conformità del riconoscimento all’interesse del bambino o della bambina”.
L’articolo 5 del ddl del capogruppo di Fratoianni-Bonelli prevede che l’adozione dei bambini sia consentita “alle coppie coniugate, alle coppie unite civilmente, alle coppie di persone conviventi e a persone single”. Ma non solo. Viene previsto che in “casi particolari” l’adozione potrà essere disposta anche in assenza del consenso di chi è già legalmente genitore o genitrice, nel caso in cui l’adozione risponda all’interesse della persona minorenne. E ancora, il testo prefigura l’applicazione delle norme sul “riconoscimento alla nascita” anche a bambini e a bambine già adottate con “stepchild adoption” e l’”abolizione” delle unioni civili e l’ultrattività, ma con modifiche, di quelle già costituite. Insomma, il trionfo della religione Lgbt che consentirà a Verdi e Sinistra Italiana di ottenere un po’ di visibilità e qualche voto. Ma niente di più.