A quasi un anno esatto dalla sua elezione a segretaria del Partito democratico, la confusione della giovane Elly Schlein non è più un’ipotesi azzardata. Se chiamata a rispondere in modo netto sui principali dossier di politica interna ed estera la sua parola d’ordine rimane ambiguità, davanti al confronto con il Paese reale la gaffe è sempre dietro l’angolo. Dopo la lezione della pensionata sarda, che solo pochi giorni fa le ha intimato di “andare a lavorare”, la risposta della segretaria dem è una pezza peggiore del buco.
La gaffe della Schlein
“In un quartiere popolare siamo stati accolti da un centinaio di persone con grande calore, persone che ci hanno raccontato le loro difficoltà sul caro vita”, ha esordito Schlein ospite di Tiziana Panella nell’ultima puntata di Tagadà, su La7. La figuraccia politica non tarda ad arrivare: “Che ci sia stata soltanto una persona così arrabbiata, per me è un miracolo – spiega con sprezzo del ridicolo la segretaria dem – un miracolo che fosse soltanto una“. Ricapitoliamo: invece di cercare di rispondere nel merito della contestazione, la leader Pd si autoconvince della bontà del suo operato. Il tutto celando, più o meno velatamente, la sua vera aspettativa: una contestazione di massa nei confronti del suo partito.
“Questo – continua l’ex sardina – non mi convincerà mai a non tornare tra la gente. È lì che il Pd deve stare”, prosegue Elly Schlein, “altrimenti ci teniamo l’astensionismo al 50 per cento”. “Ora il Pd deve stare in mezzo alla gente per dire alle persone che cosa?“, chiede la conduttrice.“Dobbiamo batterci per il salario minimo, per dire basta alla povertà. Per i giovani che scappano. Per la giustizia sociale”, conclude la segretaria del Partito democratico.
La leader dem attacca la premier
Poi, come se non bastasse, Schlein prova a tirare in ballo la premier:“La signora ha detto in una intervista che se la sarebbe presa con qualunque politico avesse incontrato. Ma la signora sa che il rischio di incontrare Giorgia Meloni al mercato non lo corre…”, attacca la leader dem. “Meloni sta chiusa nel suo palazzo. Ha tagliato le pensioni, Meloni ha bocciato il salario minimo che eviterebbe alla signora di lavorare per 500 euro al mese. La destra questo rischio non lo corre”, insiste la Schlein. Il paradosso è completato: le parole della contestatrice sarda, rivolte direttamente alla numero uno del Pd, utilizzate come clava contro l’esecutivo Meloni.