Periodo nerissimo per Chiara Ferragni, che dopo l’avvio dell’inchiesa Pandoro-gate e la conseguente emorragia di follower, ha visto abbandonarla anche diverse aziende un tempo a lei vicine. Mentre in queste ore non si fa altro che parlare di una sua rottura col marito Fedez (i segnali, del resto, c’erano tutto) ecco arrivare anche la notizia della drastica presa di posizione della Trudi, che aveva collaborato con l’influencer per la relizzazione della “bambola Ferragni”, risalente al 2018.
Trudi scarica Ferragni
Subito dopo lo scoppio del Pandoro-gate, l’attenzione degli inquirenti si è spostata anche su altre collaborazioni, fra queste anche quella con l’azienda udinese. Tbs Crew srl, società di Chiara Ferragni, aveva avuto dei contatti con Trudi per la produzione di una bambola dalle fattezze dell’imprenditrice digitale. La bambola, realizzata nel 2018, fu venduta su diversi siti online, fra cui quello della Ferragni, The Blonde Salad. Il ricavato delle vendite, venne dichiarato, sarebbe stato destinato a un’organizzazione contro il cyberbullismo.
Dal momento che l’inchiesta prosegue, nel corso della giornata di ieri, mercoledì 21 febbraio, le Fiamme gialle si sono presentate sia negli uffici di Trudi spa, che quelli di Oreo e di Cerealitalia. Gli inquirenti hanno chiesto di poter acquisire ulteriori documenti per andare avanti nell’attività investigativa, ma non hanno effettuato alcun sequestro o perquisizione.
A seguito di ciò, Dario Bertè, amministratore delegato di Trudi, ha ribadito l’estraneità della sua azienda ai fatti che vedono coinvolta l’influencer. Trudi, ha dichiarato l’Ad, “ha dimostrato la totale estraneità a qualsiasi attività di beneficenza o altra iniziativa sviluppata autonomamente da Tbs Crew srl – Chiara Ferragni“. L’attività di beneficenza, ha precisato Bertè, come riportato da FanPage, è stata sviluppata autonomamente dalla società di Ferragni. L’amministratore delegato di Trudi ha fatto presente che esistono “gli accordi per la produzione della bambola Chiara Ferragni che la precedente gestione ha realizzato nel 2018″.
E non finisce qui. Dal momento che Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata, Trudi si dichiara “parte offesa per le conseguenze pregiudizievoli, reputazionali e commerciali causate dall’azione penale in corso, oggetto di indagine, pertanto si riserva di intraprendere eventuali azioni legali qualora si riscontrasse un proseguo di notizie errate e fuorvianti a danno del marchio stesso”.