Milano città etica, dal cuore green, senza macchine e tante altre belle scelte assunte dal sindaco Beppe Sala. La giunta di sinistra della prima città della Lombardia, da anni cerca di imporre misure green di taglio ideologico, utili solamente alla propaganda e alla campagna elettorale. L’estensione su tutto il territorio dell’Area B e C, per esempio, non ha in alcun modo ridotto l’inquinamento cittadino ma ha causato l’aumento delle polveri sottili anche nell’hinterland. Le piste ciclabili hanno aumentato gli incidenti, e il traffico, e tutta una serie di misure adottate dal sindaco si sono rivelate controproducenti.
Da martedì 20, per altro, Milano e tutta la città metropolitana sono soggette a diversi limiti a causa di una permanenza di inquinamento da polveri sottili ben oltre la media da troppi giorni consecutivi. Il che significa, tra le altre cose, gestire diversamente il riscaldamento domestico e quello delle attività commerciali, dove la temperatura interna non deve superare i 19 gradi centigradi. Tutti i cittadini sono tenuti a rispettare le indicazioni per cercare di abbassare il livello di inquinamento ed evitare di passare alla fase successiva delle restrizioni, che prevede anche il blocco totale delle auto. Ma, come fa notare Samuele Piscina, consigliere comunale della Lega al Comune di Milano e capogruppo del Carroccio per la città metropolitana, il sindaco predica bene ma razzola male.
“Mentre la sinistra cerca di scaricare le responsabilità su come Milano sia diventata una delle città più inquinate al mondo demonizzando le auto, i cittadini ci segnalano temperature tropicali all’interno degli edifici comunali“, dice l’esponente del partito di Matteo Salvini. Il doppiopesismo della giunta rossa di Milano è ben noto, ed è chiaro anche che la maggior parte dei provvedimenti siano fatti per fare cassa: obbligano i cittadini a lasciare le loro auto fuori dal centro, magari in parcheggi a pagamento, per prendere i mezzi pubblici, ma poi aumentano a dismisura le tariffe e riducono pure le corse. “Ora ci ritroviamo con il nido comunale di via Soffredini 23 nel quale i genitori denunciano una temperatura media che oscilla tra i 24 e i 25 gradi, rendendo necessarie le maniche corte per non soffocare, e con l’aula consiliare di Palazzo Marino nella quale è necessario togliere la giacca per poter respirare“, prosegue Piscina nella sua denuncia, facendo notare l’ipocrisia della giunta Sala.
“Il Paradosso del nido è che le mamme denunciano anche l’impossibilità di aprire le finestre per i livelli preoccupanti d’inquinamento, di cui tanto si parla negli ultimi giorni. Ricordiamo che in tutti gli edifici, che siano pubblici o privati, la temperatura dovrebbe attestarsi sui 19 gradi“, prosegue il consigliere, che sottolinea come in un edificio sotto il controllo del Comune, le temperature superano abbondantemente i 19 gradi e dovrebbe essere proprio il Comune l’ente preposto a far rispettare le indicazioni. “La coerenza non è mai stato un cavallo di battaglia della sinistra, ma è evidente che la gestione della città sia fuori controllo e che il Comune sia il primo a non rispettare le buone regole che lo stesso Sindaco impone“, chiosa Piscina.