La rivoluzione fiscale del governo Meloni prosegue senza sosta. Nella giornata di oggi è stato licenziato infatti un altro decreto attuativo della delega in materia di sanzioni tributarie. Il tutto nell’ambito di una riforma mirata a “costruire un sistema più equo e giusto a vantaggio di cittadini e imprese“, come ha dichiarato Maurizio Leo al termine del Consiglio dei ministri. “Con il nono decreto attuativo della delega fiscale – dichiara il viceministro dell’Economia e delle Finanze – si interviene sulle sanzioni tributarie, sia amministrative che penali“.
Leo spiega che, per quanto riguarda le sanzioni amministrative, “verranno ridotte da un quinto a un terzo, avvicinandole ai parametri europei e introducendo un principio di maggiore proporzionalità“. Per quanto riguarda invece le sanzioni penali, “verranno adeguate le norme relativa alla non punibilità agli indirizzi emersi dalla giurisprudenza, aiutando chi non può pagare per cause di forza maggiore, chi decide comunque di mettersi in regola, anche attraverso la rateizzazione, pagando l’intera imposta, le sanzioni (ridotte) e gli interessi“. Di contro, verranno invece “colpiti i comportamenti fraudolenti, simulatori ed omissivi a danno del fisco“, assicura Leo. “Lo Stato infatti deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi“. Lo Stato infatti, conclude Leo, “deve venire incontro ai contribuenti onesti, ma non può e non deve abbassare la guardia nei confronti di coloro che fanno i furbi“.
Dopo circa un’ora e mezza di riunione, il Consiglio dei ministri ha quindi optato per sanzioni ispirate al principio della “proporzionalità e offensività“. È la definizione contenuta nel decreto legislativo, approvato in via preliminare, della riforma fiscale che riscrive il sistema previsto dal decreto legislativo del 18 dicembre 1997 e in vigore dall’aprile del ’98. Tra le novità si prevede che la sanzione sia aumentata fino al doppio nei confronti di chi, nei tre anni successivi al passaggio in giudicato della sentenza che accerta la violazione o alla inoppugnabilità dell’atto, è incorso in altra violazione della stessa indole. Se concorrono circostanze che rendono manifesta la sproporzione tra violazione commessa e sanzione applicabile, questa viene ridotta fino a un quarto della misura prevista. Se concorrono circostanze di particolare gravità della violazione, la sanzione prevista in misura fissa, proporzionale o variabile può essere aumentata fino alla metà.
All’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri sarà inserito un provvedimento organico per “il potenziamento della tutela in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, il coordinamento e il rafforzamento delle attività ispettive e del sistema sanzionatorio“, anche in relazione al subappalto e alla somministrazione illecita e fraudolenta, oltre “alla qualificazione delle imprese, alla formazione del datore di lavoro e dei lavoratori e alla salvaguardia delle imprese regolari“. Tra le misure allo studio ci sono norma di coordinamento delle Procure della Repubblica sulle attività di indagini per i reati in materia di lavoro e di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro e un inasprimento delle attuali sanzioni amministrative in materia di lavoro nero e irregolare, con la ri-penalizzazione delle sanzioni in materia di appalto, subappalto e somministrazione illecita.
Il ministro del Lavoro, Marina Elvira Calderone, ha evidenziato – in un’informativa in Cdm – il recente incremento della consistenza delle forze ispettive: il personale a disposizione dell’Ispettorato nazionale del lavoro è oggi pari a 3.198 ispettori civili, dei quali 846 tecnici, a cui si aggiunge il personale ispettivo del Nucleo carabinieri, dell’Inps e dell’Inail. Con l’attuale organico, nel 2024 sarà possibile sviluppare un’attività investigativa specifica maggiore del 40% rispetto al 2023. Inoltre, viste le risultanze in ordine all’altissima incidenza di irregolarità nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro, saranno sbloccate le assunzioni per incrementare di 500 unità il contingente degli ispettori del lavoro (è stata avanzata la richiesta per ulteriori 250 unità), con un ulteriore aumento del nucleo ispettivo Carabinieri (altre 50 unità) e del personale ispettivo di Inps e Inail.