A diversi giorni dal crollo nel cantiere dell’Esselunga di Firenze, dopo decine di ore di lavoro, i Vigili del Fuoco hanno individuato il corpo della quinta vittima che ancora risultava dispersa. Ora che il corpo è stato trovato dai soccorsi dovranno iniziare le operazioni di recupero che, però, non saranno così semplici vista la quantità di detriti che sono caduti addosso all’operaio. L’ultima vittima è l’operaio edile Bouzekri Rachimi, 56enne marocchino, residente a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia.
Ora che le operazioni di ricerca sono state concluse, il cantiere verrà posto sotto sequestro e sigillato, a disposizione del magistrato che segue le indagini. Al momento, è stato aperto un fascicolo senza indagati per le ipotesi di reato di omicidio plurimo aggravato dall’inosservanza delle norme sulla sicurezza sul lavoro e disastro colposo. Nelle ultime ore le ricerche dell’operaio si erano concentrate su una zona specifica del cantiere, dove i soccorritori erano pressoché certi di trovare l’uomo. È stato incessante il lavoro delle unità cinofile, dei reparti Usar, Speleo Alpino Fluviale, del Gruppo operativo speciale, dei sistemi Aeromobili a pilotaggio remoto e di comunicazione in emergenza. Per tutto il tempo delle ricerche, due gru sono sempre state pronte all’uso in caso di necessità.
Domani, mercoledì 21 febbraio, è in programma lo sciopero nazionale proclamato da Cgil e Uil insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici dopo la strage degli operai nel cantiere fiorentino. La manifestazione si terrà nei pressi del cantiere dell’Esselunga in cui è accaduta la strage e saranno presenti i segretari generali Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri. Lo sciopero riguarderà le ultime due ore di ciascun turno per gli addetti di Fiom, Fillea, Uilm e Feneal, le altre categorie hanno programmato per la stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro.
La manifestazione di Firenze sarà quella centrale ma in tutte, o quasi, le città d’Italia ci saranno manifestazioni e presidi territoriali. In queste ore sono state effettuate alcune perquisizioni nella Rdb Italprefabbricati a Casoli di Atri, in provincia di Teramo, nello stabilimento in cui è stata realizzata la trave che ha ceduto nel cantiere. L’indagine della procura di Firenze punta ora al recupero di atti e documenti, soprattutto dei contratti di lavoro delle vittime per accertare se erano state assunte direttamente dall’azienda o con altro subappalto.