Quattro denunce presentate in procura a Torino per molestie sessuali a carico del ginecologo Silvio Viale. Medico dell’ospedale Sant’Anna, noto per le sue posizioni pro aborto, nonché consigliere comunale eletto con +Europa, il sessantaseienne è stato accusato di palpeggiamenti, frasi a sfondo sessuali umilianti e mortificanti. Come riportato dalla Stampa, le quattro ragazze – tutte ventenni o poco più – hanno raccontato di riferimenti inopportuni alla fisicità e alla vita privata nel corso della prima visita con il professionista, con tanto di palpeggiamenti non necessari.
“Rivolgersi all’autorità giudiziaria ha richiesto molto coraggio da parte delle persone offese”, le parole dell’avvocato Benedetta Perego che rappresenta le presunte vittime insieme alla collega Ilaria Sala: “Le nostre assistite avrebbero preferito che la storia non arrivasse alla ribalta mediatica, ma sperano che questo possa condurre ad un veloce ed effettivo accertamento della verità”. Le giovani non si conoscevano, ma hanno ricostruito di essere state vittime dello stesso disagio nel corso del corteo femminista “Non una di meno” dello scorso 25 novembre 2023, quando venne letto un testo che parlava del ginecologo, pur senza nominarlo.
Affidandosi alle ottime recensioni online, le giovani avevano deciso di prenotare una prima visita ginecologica da Viale. Ma l’appuntamento avrebbe avuto risvolti impensabili, tra mani lunghe e frasi sconvenienti. Del fascicolo si sta occupando il procuratore aggiunto Cesare Parodi. “Speriamo possa essere fatta luce su questa vicenda. La sistematicità che emerge dai racconti fa sperare che qualora altre donne abbiano vissuto esperienze analoghe possano trovare il coraggio di uscire allo scoperto, di sapere di non essere sole”, ha aggiunto l’avvocato Perego.
Contattato da Repubblica, Viale ha affermato di non essere a conoscenza delle accuse di molestie: “Non so nulla di queste denunce perché a me non è stato notificato nulla e so solo quello che ho letto, tanto che non ho nominato alcun avvocato e non so cosa dire. Sono una persona disinvolta e in generale poco formale, ma non so se abbia rilevanza perché non so nulla di questa vicenda”. Noto per le sue uscite provocatorie – basti pensare alla mise in braghe di tela in Consiglio comunale in protesta contro il regolamento che richiede giacca e cravatta – il sessantaseienne ha un passato da radicale ed è considerato uno dei principali sostenitori del diritto all’aborto, tanto da definirsi “esperto nell’attuazione della legge 194/78”.