“Giovani sì, democratici quando?”. Questa mattina anche Elly Schlein, davanti alla sede del Nazareno, si è ritrovata la sua “Occupy Pd” ad opera del movimento giovanile del partito che protesta per l’impossibilità di celebrare il suo congresso.
Mentre Fratelli d’Italia sta svolgendo i suoi congressi provinciali e Forza Italia si appresta a celebrare il primo congresso senza Silvio Berlusconi, i Giovani Democratici sono commissariati da quattro anni. Una manifestazione non autorizzata che scalfisce l’immagine di un partito che, proprio già dal nome, si autodefinisce “democratico”. Intonando canzoni simbolo della sinistra come Bella ciao, Contessa o Fischia il vento, i giovani piddini hanno contestato ferocemente i vertici del Pd che erano riuniti in direzione nazionale. “Questa è casa nostra e non ci fanno entrare”, hanno detto i giovani manifestanti che si sono trovati gli agenti di polizia a sbarrare l’ingresso della sede del Pd. Accerchiati dai giornalisti, con tanto di megafono in mano hanno gridato più volte “Elly, facci salire”. A chi gli ha fatto sarcasticamente notare che Silvio Berlusconi, proprio una decina di anni fa, era entrato senza problemi rispondo: “Eh sì, ma il paradosso vero è che la segretaria ha iniziato a far politica occupando il Pd e ora non vuol farci entrare”. La Schlein alla fine si arrende e, solo dopo parecchie ore, invita i ragazzi a salire e a prendere la parola in direzione.
Si tratta di una delegazione eterogenea, ma molti di loro hanno sostenuto la Schlein nella corsa alla segreteria e ora pretendono risposte. Il nodo cruciale è il metodo di votazione al Congresso perché una parte del partito vorrebbe che le Regioni più popolose esprimano abbiano un peso maggiore e, quindi, più delegati. “Non è giusto perché nelle Regioni più piccole c’è un movimento giovanile più numeroso e battagliero”, spiegano mostrando alcuni cartelli di protesta molto eloquenti: “Un iscritto di Udine conta quanto un iscritto di Palermo”, “No alla rappresentanza differenziata”, “Nessun compromesso quando si tratta di democrazia” e ancora: “Nel nuovo Pd esistiamo anche noi”.
“La Schlein ha impostato la nuova segreteria sul tema del rinnovamento e, quindi, è necessario che ci ascolti. Non si può, come è stato fatto recentemente, bollare questo tema come secondario”, sbotta un giovane militante. Altri ragazzi osservano: “Al momento abbiamo due reggenti che ormai hanno più di 30 anni e, quindi, hanno persino superato il limite massimo per restare all’interno del movimento giovanile”. Insomma, la situazione è incandescente e la Schlein, che puntava a far breccia proprio sulla militanza dei Giovani dem per risollevare le sorti del partito, si ritrova una nuova opposizione interna.