Gli Stati Uniti avrebbero rencemtemente condotto un attacco informatico contro una nave militare iraniana incaricata di raccogliere informazioni sulle imbarcazioni mercantili transitati nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. È questa la rivelazione effettuata da alcuni funzionari statunitensi, secondo i quali il cyber attacco sarebbe avvenuto più di una settimana fa e farebbe parte della risposta dell’amministrazione Biden all’attacco di droni da parte delle milizie appoggiate dall’Iran in Iraq che ha ucciso tre membri del servizio statunitense in Giordania alla fine del mese scorso. Nel frattempo il Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha fatto sapere che la Guardia Costiera statunitense ha sequestrato da un’imbarcazione nel Mar Arabico armi provenienti dall’Iran e destinate alle zone dello Yemen controllate dai ribelli Houthi.
Il cyber attacco degli Usa
La notizia del cyber attacco Usa è stata riportata da Nbc. L’operazione, ha scritto il sito, aveva lo scopo di inibire la capacità della nave iraniana di condividere informazioni con gli Houthi, gli stessi che hanno più volte lanciato missili e droni all’indirizzo delle imbarcazioni nel Mar Rosso. Le stesse fonti anonime hanno inoltre affermano che l’Iran utilizzava la nave colpita per fornire informazioni sui bersagli agli Houthi in modo che i loro attacchi ai bersagli nemici fossero più efficaci.
Scendendo nei dettagli, uno dei funzionari statunitensi a conoscenza del dossier ha affermato che l’operazione è stata condotta su una nave iraniana denominata MV Behshad. Gli altri funzionari hanno rifiutato di rivelare il nome della nave. Un portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale ha invece rifiutato di commentare e ha invitato a rivolgere le domande al Dipartimento della Difesa, che a sua volta si è trincerato dietro ad un no comment.
La nave iraniana colpita
I funzionari statunitensi in genere non rivelano operazioni segrete, compresi gli attacchi informatici, e non avevano fin qui rilasciato pubblicamente informazioni in merito al blitz riguardante la sospetta nave spia iraniana. In una recente intervista, l’ambasciatore iraniano alle Nazioni Unite, Amir Saeid Iravani, ha spiegato che la Behshad si trova nel Mar Rosso “per combattere le attività di pirateria” e che non sta fornendo informazioni alle forze Houthi.
Per la cronaca, fa gennaio, secondo i dati di tracciamento, la Behshad opera vicino al porto di Gibuti, vicino a una base militare cinese sulla terraferma. Gli analisti militari ritengono che sia possibile che l’Iran abbia scelto di spostare il loro mezzo nei pressi della struttura di Pechino per scoraggiare le forze navali statunitensi da ogni tentativo di attaccare fisicamente o abbordare la sospetta nave spia.
Mar Rosso fuoco
La situazione nel Mar Rosso continua insomma ad essere tesa. Ogni giorno circa il 12% delle spedizioni mondiali transita attraverso questo canale marittimo. Sulla scia dei ripetuti attacchi degli Houthi, a partire da novembre, i giganti del trasporto marittimo – come Maersk – hanno annunciato una pausa nelle loro operazioni a queste latitudini.
L’Iran non ha ancora commentato il presunto attacco informatico Usa. Teheran ha però fatto sapere che risponderà nello stesso modo se le sue navi dovessero essere sequestrate dalle forze degli Stati Uniti. “Se una nave iraniana viene sequestrata, ricambieremo e la via legale non sarà chiusa a questo riguardo”, dice il consulente legale del presidente iraniano Mohammad Dehghan, aggiungendo che non è stato in grado di confermare se le autorità statunitensi abbiano sequestrato una nave iraniana.