Nella giornata di mercoledì è avvenuto un piccolo terremoto politico negli Stati Uniti quando il presidente della Commissione Intelligence della Camera, Mike Turner, ha avvertito di una “minaccia alla sicurezza nazionale” correlata a una “capacità militare straniera destabilizzante” così grave che il presidente Joe Biden dovrebbe declassificarla. La notizia ha destato talmente tanta preoccupazione nell’opinione pubblica americana che il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, insieme ai principali rappresentanti del Congresso Usa, hanno cercato di fare chiarezza a riguardo.
Inizialmente, infatti, si pensava che la Russia avesse l’intenzione di posizionare missili nucleari nello spazio, e alcuni ritenevano che il lancio di un vettore Soyuz-2 trasportante un satellite di tipo sconosciuto avvenuto la scorsa settimana potesse essere correlato a questa minaccia. Successivamente, e grazie a maggiori informazioni rilasciate dall’esecutivo Usa, si è scoperto che Mosca sta lavorando per posizionare in orbita armi nucleari anti-satellite (Asat) e che la missione della Soyuz-2 parrebbe non essere correlata a questo scopo. Washington però è fermamente convinta che il Cremlino stia perseguendo questa strada, tanto da avere avvisato ufficialmente i suoi alleati del pericolo.
Il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov ha definito quanto trapelato dalla Casa Bianca ai media come un altro stratagemma statunitense, aggiungendo però di non poter commentare in alcun modo. Peskov comunque ritiene che l’esecutivo Usa stia provando, con “un’esca o disonestamente”, per spingere il Congresso a “votare il disegno di legge per stanziare fondi” per il sostegno militare di Ucraina, Israele e Taiwan. Se da un lato c’è ancora incertezza sulla possibilità che Mosca possa veramente mettere in orbita armi atomiche Asat, è invece ben chiaro quello che la Russia sta facendo nell’ambito dello Space Warfare.
È noto da tempo, infatti, che la Federazione sta lavorando per dotarsi di assetti spaziali per disabilitare/distruggere i satelliti avversari. A luglio 2020, ad esempio, l’Us Space Command, il comando americano per lo spazio, aveva rilasciato un comunicato in cui affermava che la Russia aveva condotto un test di un’arma anti-satellite in orbita: il 15 luglio dal satellite Cosmos 2543 era stato rilasciato un oggetto in prossimità di un altro satellite russo, attività ritenuta incompatibile con lo scopo dichiarato del sistema satellitare di Mosca e più verosimilmente come un test per un intercettore satellitare cinetico.
Le opzioni della guerra Asat vedono una serie di sistemi diversi: armi a radiofrequenza installate su satelliti, laser di grande potenza basati a terra, veicoli di manovra per operazioni spaziali (come satelliti mina e satelliti kamikaze) e lancio di missili anti-satellite da terra e da velivoli. Esiste anche la possibilità di utilizzare l’impulso elettromagnetico (Emp) per disabilitare i sistemi di bordo di un satellite e, chiaramente, anche quella di usare un ordigno atomico per sfruttare l’onda di calore e di radiazioni per lo stesso motivo.
Far esplodere un ordigno atomico nello spazio, sebbene non provochi nessun tipo di onda d’urto distruttiva come a terra (in orbita l’atmosfera terrestre è talmente rarefatta da rasentare il vuoto), ha comunque degli effetti sul pianeta in quanto le particelle cariche prodotte dall’esplosione creerebbero disagi alle comunicazioni non solo satellitari.
Durante la Guerra fredda, quando Stati Uniti e Unione Sovietica erano nel pieno della corsa agli armamenti, venne stipulato l’Outer Space Treaty (Ost) per gettare i primi rudimenti legislativi sull’utilizzo dello spazio. Questo accordo, risalente al 1967, stabiliva l’uso pacifico dello spazio, la libertà per ogni Paese di accedervi e utilizzarlo poiché, così come i corpi celesti, non è soggetto a dichiarazioni di sovranità, nonché l’impegno da parte degli Stati a non posizionare in orbita sistemi equipaggiati con armi nucleari o di distruzione di massa.
Se la Russia sta davvero intraprendendo la strada di usare armi nucleari Asat posizionate in orbita, si configurerebbe una chiara violazione dell’Ost, che comunque è oggettivamente obsoleto in quanto non regolamenta altri armi anti-satellite più “convenzionali” come i satelliti killer o le armi a energia diretta.